I vitalizi che consentivano ai parlamentari di ricevere una pensione d’oro con pochi giorni di lavoro sono stati aboliti, come ha evidenziato il servizio delle Iene Show andato in onda la scorsa domenica su Italia 1, i privilegi per i parlamentari sono invece rimasti.

Sono tanti gli onorevoli intervistati da Filippo Roma per il servizio in questione, da Civati a Di Maio, da Di Battista a Richetti per giungere alla conclusione che il 15 settembre gli onorevoli eletti per la prima volta in questa legislatura, dopo 4 anni, 6 mesi e 1 giorno, matureranno il diritto alla pensione nel momento in cui compiranno 65 anni.

Per i parlamentari invece, che sono alla seconda legislatura con 9 anni di contributi versati, l’accesso alla pensione sarà a soli 60 anni.

Nel 2012 la riforma Fornero non ha applicato anche ai Parlamentari, le regole rigide che devono rispettare tutti gli altri lavoratori, il Pd aveva presentato la proposta Richetti per abolire i vitalizi d’oro del passato, e fare in modo che la pensione dei parlamentari fosse in base ai contributi effettivamente versati. La proposta Richetti, però, in 2 anni non è mai stata inserita in calendario per la sua effettiva approvazione.

Sono anni che i capigruppo dei partiti non riescono a mettersi d’accordo sui vitalizi e l’onorevole Richetti afferma che la sua proposta non è mai stata messa in calendario perchè non c’è una maggioranza che la sosterebbe. Grazie alle Iene, ora l’onorevole Richetti sa che i 5 Stelle sono disponibili a votare la sua proposta “Ma noi grazie alle Iene abbiamo raggiunto finalmente un’intesa, abbiamo una maggioranza per ricalcolare i vitalizi” annuncia dopo che Luigi Di Maio ha detto “Noi abbiamo una proposta identica a quella di Richetti, quindi si vota, ma sono tre anni che proviamo a votarla, non l’hanno mai messa in calendario. Non vi fate infinocchiare pure voi da questa storia.


Iena: No, non vogliamo farci infinocchiare da nessuno.”. Anche Di Battista si è espresso in proposito affermando che “Sì. La votiamo e facciamo tre capriole insieme se loro dovessero votarla.”. Il patto sembrerebbe essere stretto tra Pd e 5 Stelle, ma si andrà davvero fino in fondo?