Dopo aver presentato il 730, il contribuente potrebbe accorgersi che sono stati commessi degli errori. A sbagliare potrebbe essere stato anche l’intermediario ossia il Caf o il commercialista al quale il contribuente si è rivolto per presentare il 730, ordinario o precompilato.

Questi errori potrebbero aver determinato l’apposizione di un visto di conformità infedele. E’ possibile rimediare all’apposizione di un visto di conformità infedele.

Se il ravvedimento è effettuato entro termini precisi, le sanzioni che è tenuto a versare chi ha prestato assistenza fiscale sono ridotte.

Il contribuente è invece chiamato a pagare la maggiore imposta dovuta e gli interessi.

Il visto di conformità sul 730

Quando il contribuente si presenta dal Caf o dal proprio commercialista di fiducia per presentare il 730, consegna tutta la documentazione reddituale e di spesa. Documentazione in base alla quale, chi presta assistenza fiscale compila e invia la dichiarazione.

La corrispondenza tra quanto risultante dalla documentazione e quanto riportato in dichiarazione dei redditi, è attestata dal Caf o dal commercialista con l’apposizione del c.d visto di conformità, ex art.39 del D.Lgs 241/1997.

Il visto di conformità deve essere apposto, indipendententemete dall’importo del credito risultante dalla dichiarazione. Credito Irpef da utilizzare in dichiarazione a riduzione dell’Irpef dovuta nella stessa o in compensazione in F24. E’ possibile anche chiederne il rimborso.

Visto di conformità infedele sul 730: entro quando si può rimediare?

Laddove, colui che ha prestato assistenza fiscale si accorge di aver commesso un errore e che questo ha comportato l’apposizione di un visto di conformità infedele, deve attivarsi al più presto per porre riparo all’infedeltà del visto. Presentando una dichiarazione rettificativa o una comunicazione relativa alla rettifica.

In tale caso, colui che ha prestato assistenza fiscale paga la sanzione del 30 della maggior imposta dovuta dopo aver sistemato l’errore, ridotta in ravvedimento operoso. Semprechè il visto infedele non è stato indotto dalla condotta dolosa o gravemente colposa del contribuente.

In capo al contribuente rimangono la maggiore imposta e gli interessi.

Da qui, è lecito chiedersi entro quanto si può rimediare all’apposizione di un visto di conformità infedele.

Ebbene, è possibile rimediare all’infedeltà del visto, fino al momento in cui la violazione non è stata contestata. Con la comunicazione di cui all’art.26 del D.M. 164/1999.

Dunque, la ricezione della comunicazione, ex art.26, individua il momento fino al quale la violazione può essere sanata in ravvedimento.

Ad ogni modo, ricevuta la citata comunicazione, la sanzione può essere versata entro 60 giorni. Beneficiando di una riduzione a 2/3.