Ci siamo occupati più volte delle visite fiscali e fasce di reperibilità, soprattutto alla luce delle nuove regole sui controlli Inps. Ma come funziona per il lavoro domestico? Si applicano le regole delle visite fiscali per i dipendenti privati o ci sono alcuni cavilli speciali relativi al settore? Ci hanno scritto alcuni datori di lavoro di colf, baby sitter e badanti e anche direttamente i lavoratori domestici in malattia che non sanno se rischiano la visita fiscale. La situazione si complica inoltre per badanti, colf e baby sitter con vitto e alloggio o che lavorano su turni notturni.

Malattia colf, badanti e baby sitter: reperibilità ed esonero visita fiscale

In linea generale non si può negare che i lavoratori domestici siano dipendenti privati: le regole per le visite fiscali e le fasce orarie di reperibilità quindi non differiscono.

Come avviene per altri lavoratori dipendenti su turni le fasce di reperibilità restano le stesse anche per le badanti notturne.

Molti invece ci scrivono per sapere se le badanti, colf e baby sitter conviventi, quindi assunte con contratto che include vitto e alloggio, sono esonerate dall’obbligo di vista fiscale. E’ bene ricordare però che l’Inps in primis ha interesse a mandare il controllo quindi anche se di fatto il datore di lavoro ha modo di verificare di persona lo stato di salute. Appare per questo motivo improbabile che sia il datore a richiedere la visita fiscale in questo caso (a meno che durante la malattia il lavoratore non lasci libera la casa per l’eventuale sostituto). Se ci sono spostamenti in questo senso è opportuno comunicare cambi di domicilio all’Inps per la reperibilità alla visita fiscale.

Qui abbiamo approfondito tematiche tecniche legate alla malattia di colf, badanti e baby sitter e, in particolare al trattamento dell’indennità sostitutiva di vitto e alloggio.