Si chiamano fasce orarie di reperibilità proprio perché, entro questi orari, il lavoratore in malattia deve essere reperibile presso il domicilio indicato nel certificato medico per la visita fiscale. Ma se il medico Inps bussa prima o dopo la fascia di reperibilità che fare?

Visita fiscale fuori orario: reperibile o no al controllo?

Le ipotesi prospettabili in caso di controllo Inps fuori orario sono due: o il lavoratore è in casa oppure no. Nel primo caso il dubbio è: deve aprire? La giurisprudenza ha avuto modo di chiarire più volte che non c’è obbligo di reperibilità se il controllo Inps arriva per qualsiasi motivo fuori dalla fascia oraria di reperibilità.

A nulla serve opporre che, ad esempio, il medico Inps è arrivato in ritardo a causa del traffico: gli orari sono quelli, senza eccezioni. E questo resta un principio fermo e saldo anche con le nuove regole Inps.

E se invece, dopo aver rispettato la fascia oraria di reperibilità senza ricevere la visita fiscale, il lavoratore si assenta per un breve momento e, rientrato a casa, trova il biglietto del medico Inps. Stessa problematica ovviamente se il medico Inps è passato prima dell’inizio della fascia oraria e il lavoratore in malattia, affrettatosi per tornare a casa in tempo, trovi nella cassetta il biglietto del medico Inps che ha bussato in anticipo e non ha trovato nessuno.
Ebbene l’onere della prova spetta al lavoratore e non è sempre una cosa facile da dimostrare come si può intuire. Quando possibile si consiglia di fornire una documentazione con l’orario nell’immediato. Se ad esempio si invia una email di reclamo all’Inps prima che inizi l’orario di reperibilità si può dimostrare di aver letto il biglietto prima dell’ora del controllo Inps.

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