Vietato licenziare per due mesi. L’emergenza coronavirus non deve portare nessuno a perdere il lavoro: questo lo scopo delle misure del decreto cura Italia in tema di fine contratto lavorativo. Ecco quali licenziamenti sono inclusi nel divieto.

Per i prossimi due mesi quali licenziamenti sono vietati?

La sospensione riguarda le procedure avviate per motivi economici a partire dal 23 febbraio (data in cui è scoppiata in Italia l’emergenza coronavirus). Sono inclusi anche i licenziamenti collettivi. Restano in vigore solamente quelli per motivi disciplinari.

Tutti gli altri procedimenti sono sospesi per 60 giorni.

Sospesi dunque anche i  licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, come ad esempio quelli motivati conseguenti alla soppressione del posto di lavoro. La procedura è da considerare interrotta anche se il tentativo di conciliazione si è concluso presso l’Ispettorato del lavoro e si attende solamente la consegna della lettera di licenziamento. Stop anche alle procedure in cui manca da formalizzare l’accordo per gli incentivi all’esodo. Il datore di lavoro, pertanto, dovrà ricorrere agli ammortizzatori sociali, ma il dipendente perderebbe il diritto all’incentivo nel caso in cui ci sia stata negoziazione.

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