Il Covid ha innegabilmente inciso sull’organizzazione del lavoro, spingendo quello in modalità smartworking, e sulla vita quotidiana, limitando, tra le altre cose, viaggi e spostamenti. Ma gli impatti hanno coinvolto tutte le attività: tra i settori più colpiti quello turistico. La somma di questi tre elementi (smartworking, voglia di tornare a viaggiare e necessità di ripartire con il turismo), è alla base di alcune iniziative per incentivare al trasferimento i cd nomadi digitali.

Tra le prime mete a richiamare lavoratori in smartworking dall’estero le isole Bermuda e di Barbados.

A queste si aggiunge ora anche una destinazione europea, più alla portata di molti italiani che, in questa seconda ondata del virus, stanno lavorando da casa e potrebbero lavorare dall’estero.

AAA cercasi smartworker: sconti fiscali per chi si trasferisce a lavorare in Grecia

La Grecia è da sempre stata tra le mete estive e non proferite dagli italiani. Paesaggi idilliaci, natura incontaminata, clima mite durante tutto l’anno, buon cibo e costo della vita basso sono tra i motivi che portano a spingere, soprattutto le isole greche, come meta di vacanze. Sono le stesse motivazioni che hanno reso la Grecia una meta gettonata tra i pensionati all’estero. Ovviamente la Grecia non è esente dal brusco calo del turismo conseguente al Covid.

Per mantenere appeal anche in questo periodo difficile per gli spostamenti, il Paese ha puntato su un piano basato su:

  • sconti fiscali;
  • ampliamento di una rete 5G super veloce.

L’obiettivo dichiarato dal Governo ellenico è in primis quello di far rientrare i connazionali emigrati per lavoro (il cd rientro dei cervelli per il quale anche l’Italia ha previsto bonus). Anche Lazio e Lombardia da noi avevano lanciato bandi regionali per agevolare lo smartworking. Ma, come sopra anticipato, il programma di riduzione delle tasse vuole essere anche un incentivo per lavoratori di altri Paesi.

Tasse al 50% per chi lavora in Grecia: il turismo riparte dallo smartworking?

Il Parlamento greco avrebbe dunque già approvato la norma che riconosce una detrazione fiscale del 50% per i primi sette anni a tutti gli smart worker sul territorio. L’iniziativa include la penisola e le isole.

Per chi non ama il mare e non teme di trasferirsi più lontano, segnaliamo che anche in Georgia ed Estonia sono attivi progetti simili.

Certo la Grecia può essere una soluzione più facile, non solo per la vicinanza geografica e il costo della vita basso.

  • per trasferirsi alle Barbados bisogna versare 3 mila dollari di tassa di soggiorno e poter provare un reddito annuale non inferiore a 50 mila dollari. Requisiti rigidi che, però, hanno come beneficio ben un anno ad aliquota zero;
  • l’Estonia ha un piano di e-residency cui hanno già preso parte 70 mila persone. In questo caso è richiesto uno stipendio mensile minimo di 3.350 dollari. A chi rientra in questa fascia (certo non per tutti) il Paese offre una tassazione ridotta al 20%.

Gli incentivi fiscali per chi si trasferisce in Grecia probabilmente alletteranno chi sogna di lavorare vista mare o vista Partenone.