L’emergenza sanitaria derivante dal diffondersi dell’epidemia da Coronovirus nel nostro Paese e nel resto del mondo, oltre che mettere in ginocchio le attività economiche ha costretto numerose coppie ad annullare o quanto meno rimandare la data che era stata fissata per le proprie nozze. Molte di loro hanno agito in tal senso e non solo coloro che avevano fissato il lieto evento in questi mesi di marzo, aprile e maggio (fase 1 dell’emergenza sanitaria dichiarata nel nostro paese) ma anche chi aveva stabilito il giorno nei prossimi mesi estivi rimandando ora il tutto nel periodo invernale di questo stesso anno (nella speranza che tutto rientri alla normalità) o addirittura il prossimo anno.

Molti avevano ed hanno già tutto pronto: casa, fotografo, chiesa, ristorante e viaggio di nozze. Fornitori che probabilmente hanno preteso al momento della prenotazione, quindi, prima dell’emergenza, il versamento di un acconto/caparra sul prezzo pattuito. Con la maggior pare di essi è stato semplice ottenere lo spostamento dell’impegno ma non con alcuni. Su tutti il viaggio di nozze e in particolare per chi aveva programmato la partenza nei mesi estivi o successivi. Ad oggi, infatti, non è possibile conoscere cosa succederà e se le compagnie aeree o i villaggi turistici mete del viaggio in terre straniere eseguiranno regolarmente le loro prestazioni perché non interessati da restrizioni.

Lo scenario attuale e futuro

Come comportarsi a fronte di ciò? Possiamo chiedere ed ottenere l’annullamento del viaggio con restituzione dell’acconto versato? Possiamo richiedere lo spostamento del viaggio senza dover versare alcuna penale?

Ecco le domande che le agenzie di viaggio ed i tour operator sentono rivolgersi con insistenza in questo periodo.

Per i viaggi primaverili ricadenti nella fase acuta dell’epidemia, il governo con l’art. 28 del decreto-legge n. 9 del 2020, ha espressamente previsto l’annullamento dei pacchetti turistici con conseguente rilascio di un voucher della durata di un anno, da parte delle stesse agenzie di viaggio e tour operator, di uguale valore.

Si tratta delle partenze che dovevano avvenire nella fase in cui gli italiani sono stati interessati da provvedimenti restrittivi di spostamenti anche da comune a comune. Non è dato, invece, ancora sapere lo scenario che potrebbe presentarsi nei mesi a seguire, quando si spera l’epidemia abbia allentato la propria morsa non solo nel nostro territorio ma anche nel resto del mondo. Nulla toglie, infatti, che l’emergenza rientri (si ricorda che in Italia lo stato emergenziale è stato dichiarato sino al 31 luglio 2020) come nulla toglie che anche se l’Italia dovesse uscirne non si possa, comunque, raggiungere la destinazione del viaggio poiché quest’ultima interessata ancora dall’epidemia. Certo è che c’è anche da considerare che pur se l’emergenza dovesse finire nei prossimi mesi, i futuri sposi potrebbero ugualmente decidere di rinunciare al viaggio perché timorosi (occorre considerare le conseguenze psicologiche che tutto ciò avrà su di noi). Ecco perché molte Agenzia di viaggio chiedono ai propri clienti di attendere l’evolversi della situazione per capire, in base allo scenario che si avrà, quale sia la strada migliore da intraprendere.