Il mese di giugno segna l’arrivo dell’estate. Il solstizio è il giorno 21. Mare, spiagge, sole, caldo, per alcuni è una delle più belle stagioni. Per altri la più odiata. C’è chi preferisce il freddo dell’inverno o il clima mite primaverile. Una cosa però accomuna tutti, dal punto di vista fiscale. Giugno segna anche la stagione l’obbligo di verificare se bisogna o mendo pagare le tasse. C’è l’appuntamento con il versamento delle imposte sul reddito (IRPEF, addizionali, IRAP; ecc.).

Per fortuna, il legislatore offre una doppia chance. Pagare entro la fine di giugno, o farlo entro i 30 giorni successivi. In questo secondo caso però non è gratis. C’è da pagare una maggiorazione.

Ma andiamo con ordine.

Innanzitutto occorre fare una distinzione tra chi presenta la dichiarazione redditi con Modello 730 o con Modello Redditi Persone Fisiche. Inoltre, in caso di 730 bisogna fare un’ulteriore distinzione, ossia se trattasi di 730 con sostituto d’imposta o di 730 senza sostituto d’imposta.

Debito IRPEF in caso di 730 con sostituto d’imposta

Se la Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022) è fatta tramite 730 con sostituto d’imposta, il contribuente non deve preoccuparsi.

Se, infatti, dal modello dichiarativo dovesse risultare un debito IRPEF (saldo 2022 e primo acconto 2023), questo sarà trattenuto direttamente:

  • da luglio 2023, in busta paga (se lavoratore dipendente);
  • da settembre/ottobre 2023, sul cedolino pensione (se pensionato).

Il secondo o unico acconto 2023 sarà trattenuto a novembre.

E’ possibile chiedere la rateizzazione del saldo e primo acconto al massimo fino a novembre. Non è, invece, ammessa la rateizzazione del secondo o unico acconto.

Se c’è credito IRPEF, questo potrà essere chiesto a rimborso o in compensazione. In caso di rimborso questo sarà erogato direttamente in busta paga (da luglio) o sul cedolino pensione (da agosto settembre).

In caso di 730 senza sostituto o Modello Redditi Persone Fisiche

Diverso, invece, il discorso quando la Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022) è presentata tramite 730 senza sostituto d’imposta o tramite Modello Redditi Persone Fisiche.

In tali ipotesi, il debito IRPEF deve essere versato dal contribuente secondo le seguenti scadenze:

  • 30 giugno 2023, per il saldo 2022 e primo acconto 2023;
  • 30 novembre 2023, per il secondo o unico acconto 2023.

Laddove dal modello dichiarativo dovesse, invece, scaturire un credito questo potrà essere chiesto a compensazione o a rimborso. In casi di richiesta rimborso credito IRPEF, il ristoro arriverà direttamente dall’Agenzia Entrate su IBAN (se comunicato) o assegno vidimato.

La doppia scadenze di giugno e luglio per il debito IRPEF

La scadenza del saldo e primo acconto può slittare di 30 giorni. In tal caso, però si deve pagare una maggiorazione dello 0,40%.

Quindi, la scadenza del 30 giugno 2023 può passare al 30 luglio 2023. La data può ulteriormente slittare al 31 luglio, visto che il 30 luglio è sabato.

Esempio

Debito da saldo IRPEF del 2022 pari a 500 euro. Se il contribuente paga entro il 30 giugno pagherà esattamente 500 euro. Pagando dopo il 30 giugno ma entro il 31 luglio, dovrà versare 502 euro. Ossia lo 0,40% in più.

Se si dovesse saltare anche il 31 luglio 2023, si configura omesso versamento e, quindi, si potrà versare ancora ma solo con il ravvedimento operoso.

Riassumendo…

  • chi presenta la dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022) con il 730 e ha sostituto d’imposta:
    • se c’è debito IRPEF questo sarà trattenuto in busta paga (da luglio) o cedolino pensione (da agosto/settembre). Il secondo o unico acconto sarà trattenuto a novembre
    • se c’è credito IRPEF questo può essere chiesto a compensazione o rimborso. Il rimborso è in busta paga (da luglio) o cedolino pensione (da agosto/settembre)
  • chi presenta la dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022) con 730 senza sostituto o con Modello Redditi Persone Fisiche:
    • se c’è debito IRPEF, questo dovrà essere pagato (non c’è trattenuta in busta paga o cedolino pensione)
    • in caso di credito IRPEF, si può chiedere la compensazione o rimborso (che arriverà dall’Agenzia Entrate)
  • per il pagamento del debito IRPEF valgono le seguenti scadenze:
    • 30 giugno 2023 (o 31 luglio 2023 con maggiorazione 0,40%) per il saldo 2022 e primo acconto 2023
    • 30 novembre 2023, per il secondo o unico acconto 2023
  • in tutti i casi di possono rateizzare saldo e primo acconto.
    La rateizzazione può essere al massimo fino a novembre. Non si po’ rateizzare, invece, il secondo o unico acconto
  • trovi qui, il calendario completo in caso di rateizzazione debito IRPEF.