Suggerire a un contribuente di non pagare le multe può sembrare un incentivo ad andare verso la più completa illegalità. Infatti le multe, così come le tasse, vanno sempre pagate perché è un dovere civico e morale farlo. Ma è inevitabile sottolineare che alcune volte un contribuente può essere nel pieno diritto di non pagare nulla. Parliamo naturalmente di multe o contravvenzioni per infrazioni al Codice della Strada. Alcune volte infatti la pretesa dello Stato non ha i fondamenti della liceità. Infatti ci sono multe che anche se riferite a violazioni del Codice della Strada effettivamente commesse da un trasgressore, possono essere non pagate da un contribuente.

Soprattutto, non pagate in maniera assolutamente legittima.

“Volevo capire se posso contestare una multa per un parcheggio in divieto di sosta che ho trovato l’altro mattino sul mio parabrezza. Sul verbale che mi ha rilasciato il vigile urbano infatti, la targa del mio veicolo è sbagliata. Hanno scritto un 5 al posto di un 3. Effettivamente io l’auto l’ho lasciata dove non potevo, e quindi la multa era perfettamente regolare. Come posso sfruttare questo errore a mio vantaggio, evitando di pagarla? E se posso farlo, come devo muovermi? Grazie in anticipo per la vostra risposta.”

Multe Codice della Strada, anche le forze dell’ordine devono rispettare le regole

Una multa per violazioni del Codice della Strada può essere comminata dalla polizia municipale, dai carabinieri, dalla polizia di stato e così via dicendo. In genere le multe si dividono in due tipologie in base alla situazione che si va a materializzare. C’è la multa comminata in tempo reale da parte delle forze dell’ordine. Come per esempio ad un posto di blocco quando un automobilista viene fermato e magari non ha allacciate le cinture di sicurezza. Oppure ci sono le multe comminate a distanza, come possono essere le quelle del T-Red al semaforo, quelle per autovelox o le altre per il divieto di sosta, come ha preso il nostro lettore.

Se è vero che un automobilista deve essere ligio al dovere e deve seguire alla lettera le norme del Codice della Strada per non incorrere in multe e contravvenzioni, è altrettanto vero che pure le forze dell’ordine, qualunque esse siano, devono rispettare determinate regole nel momento in cui comminano una multa. Anche il verbale scritto dalle forze dell’ordine, sia lasciato sul parabrezza che comminato in tempo reale a un automobilista, deve essere fatto come regola vuole. Significa che il verbale per essere lecito e quindi per costringere un automobilista a pagare deve essere completo in ogni sua parte e soprattutto deve riportare tutti i dati in maniera esatta.

Verbale Codice della Strada, basta questo errore e si può contestare

Il verbale per il solo fatto che è redatto dalle forze dell’ordine può essere tranquillamente considerato un atto pubblico e come tale deve essere privo dei cosiddetti vizi. Il vizio in un verbale è un errore commesso da chi lo ha redatto, magari per disattenzione o anche per poca conoscenza delle norme da rispettare. Uno dei casi più comuni, soprattutto quando è un agente delle forze dell’ordine a redigere il verbale a mano, è l’errore umano. Sbagliare a scrivere il numero di targa è uno degli errori più frequenti. Errare è umano e quindi non si può certo mettere la croce addosso a un agente. Ma è anche vero che la targa del veicolo è forse la cosa più importante che c’è.

Dalla targa si risale al proprietario del veicolo, come registrato nei pubblici registri automobilistici, dal PRA alla Motorizzazione Civile. Automaticamente, se la targa è sbagliata, probabilmente anche la multa da spedire a casa non può giungere al reale destinatario. E magari può finire alla persona sbagliata, perché è lui che ha quel numero di targa sulla sua auto.

La multa può non arrivare al destinatario se la targa è sbagliata

Il numero di targa sbagliato sul verbale Codice della Strada, basta questo errore e si può contestare la multa. Il caso del nostro lettore è un caso limite dal momento che lui stesso ha recuperato la multa dal suo parabrezza. E se invece fosse stato un giorno di pioggia e l’agente non poteva lasciare la multa sul parabrezza? O se un ragazzino per gioco avesse tolto la multa dal parabrezza prima dell’arrivo del trasgressore? In questi casi probabilmente la multa non sarebbe mai arrivata al nostro lettore. Perché sbagliato il numero di targa il Comando dei Vigili Urbani non poteva risalire al vero trasgressore.

Cosa prevede la giurisprudenza per il ricorso multa con targa sbagliata

Secondo i dettami della giurisprudenza, è possibile impugnare un verbale per violazione del Codice della Strada se la targa del veicolo riportata sul verbale è completamente diversa. Se invece è sbagliato un solo numero come nel caso del nostro lettore, le cose potrebbero cambiare. Spesso sono i giudici che devono rispondere ad un ricorso ad adottare interpretazioni differenti. La linea generale però è quella di considerare altri aspetti del verbale. Infatti anche se un numero sbagliato, se dal resto del verbale si evince con chiarezza il modello del veicolo e magari le generalità del trasgressore, che oggi si recuperano facilmente con le banche dati dei terminali in possesso degli agenti, la multa non si può contestare. O meglio, si può contestare ma le possibilità che venga cancellata sono ridotte al lumicino. In pratica, per il semplice fatto che la multa contiene un errore, la stessa non è automaticamente nulla.

I tempi per ricorrere

Quindi è sempre un ermellino di un tribunale che deve determinare se la multa va o non va pagata. Naturalmente tutto parte dal ricorso che un automobilista deve presentare nei termini e nelle modalità previste.

Non pagare semplicemente la multa è un errore che può costare caro due volte. La prima perché non si può godere del pagamento in misura ridotta nei primi 5 giorni dalla data della contravvenzione. E poi perché la multa decorsi i termini per il pagamento, viene caricata di ulteriori sanzioni e interessi finendo anche con il diventare cartella esattoriale. Il ricorso è necessario. Si può produrre ricorso entro 30 giorni dalla data del verbale, al Giudice di pace.

Al Prefetto competente per territorio invece, il ricorso va spedito entro 60 giorni. Prima di presentare ricorso meglio pensarci su quindi. Perché le spese da sostenere a volte superano l’importo della multa. E come abbiamo già detto, non è sicuro che alla fine il trasgressore possa farla franca finendo con lo spendere più soldi di prima.