Vendere online è più facile ed economico che aprire un negozio fisico? In parte si ma ci sono degli adempimenti che non vanno sottovalutati per essere in regola. Chi apre un negozio online deve comunque aprire la partita IVA e iscriversi alla Camera di Commercio, oltre a dover comunicare al Comune l’avvio dell’attività e provvedere alla registrazione alla gestione commercianti dell’Inps (posto che l’attività di commercio, anche online, è considerata attività di impresa e quindi è esclusa la gestione separata Inps).

Partita IVA: adempimenti fiscali

Come iscriversi alla Camera di Commercio per vendere online

La comunicazione che si effettua per l’iscrizione alla Camera di Commercio ha efficacia nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, della Camera di Commercio- Registro delle Imprese e dell’Inps e, in certi casi, anche dell’Inail e del Comune in cui ha la sede dell’attività. Assolto questo onere è l’Inps che effettua materialmente e in automatico l’iscrizione del titolare alla Camera di Commercio.

Contributi gestione commercianti: quanto costa l’iscrizione alla Camera di Commercio

Dalla data di iscrizione alla Camera di Commercio sono dovuti i contributi sul minimale in una quota fissa. Attenzione perché questi sono dovuti a prescindere dal guadagno effettivo. A conti fatti parliamo di almeno 3.613,02 euro l’anno (visto che il minimale di reddito considerato è di 15.548 euro al quale si applica l’aliquota del 23,19%). La scadenza delle rate per il versamento dei contributi è la seguente:

  • 16 maggio;
  • 22 agosto;
  • 16 novembre;
  • 16 febbraio dell’anno successivo.

I contributi per quello che eventualmente eccede il minimale invece devono essere versati entro il 16 giugno (per il saldo dell’anno prima e primo acconto dell’anno in corso) ed entro il 30 novembre come secondo acconto.