Una delle situazioni più complicate che riguardano contribuenti che hanno cartelle esattoriali e debiti nei confronti del Fisco è senza dubbio quello del fermo amministrativo dell’auto o delle auto. Si tratta di quello strumento di esecuzione forzata che il concessionario alla riscossione può adottare nei confronti dei contribuenti morosi. Molti contribuenti però si chiedono cosa possono fare se in possesso di un veicolo assoggettato a fermo amministrativo. Un nostro lettore ci chiede spiegazioni riguardo alla possibile alienazione del veicolo.

“Salve, mi chiamo Andrea e vi pongo un quesito che mi riguarda.

Ho una auto ormai vecchia, di 15 anni. Vale meno di 2.000 euro come quotazione. Avrei trovato a chi venderla proprio per 2.000 euro. Ma ho dei debiti relativi a delle cartelle esattoriali più o meno della stessa cifra. La mia auto però è assoggettata a fermo amministrativo. Mi dicono che non posso venderla. Io volevo pagare le cartelle e azzerare la mia situazione proprio incassando questi soldi. C’è modo per risolvere la questione? Cosa devo fare, devo andare da Equitalia a spiegare questo? Magari mi danno una deroga. Che dite?”

I limiti imposti dal fermo amministrativo dell’auto

Tra i limiti che un fermo amministrativo impone ai contribuenti che vi incorrono c’è anche il divieto di vendere o rottamare o esportare all’estero quel determinato veicolo. Basterebbe questo a rispondere al nostro lettore che medita soluzioni estemporanee a ciò che grava sul suo veicolo. Infatti nelle condizioni in cui è la sua auto, il lettore non potrà venderla in maniera classica. In pratica, se l’acquirente è comunque disponibile all’acquisto, è necessario che il lettore sottolinei allo stesso acquirente il fatto che sul veicolo gravano le cosiddette ganasce fiscali. Quindi, più che divieto di vendita, bisogna parlare di impossibilità a vendere una auto nella maniera classica visto che anche passando di mano e cambiando intestatario al PRA, il veicolo resterebbe sempre con questo fermo addosso.

Pur essendo un vincolo di natura cautelare imposto a un contribuente e alla sua auto, tale vincolo non viene meno se l’auto cambia proprietario.

Cosa succede all’auto con fermo amministrativo

Una auto su cui è imposto un fermo amministrativo non solo non può circolare, ma nemmeno essere fermata in una via di pubblico passaggio. Oltretutto non si può rottamare e nemmeno esportare all’estero. Vincoli che servono per evitare che un contribuente indebitato con le cartelle esattoriali, eliminando il veicolo riesca a evitare le procedure di esecuzione forzata. Tanto è vero che nel caso in cui un contribuente compra una nuova auto, se ci sono delle cartelle non è raro che questi debiti passino anche al veicolo nuovo.  Circolare con auto è suscettibile di sanzione amministrativa.

Vendere l’auto con le ganasce fiscali

Il nostro lettore ha una sola strada per vendere lo stesso il veicolo. Ed è quella prima citata di trovare un acquirente che la voglia comprare lo stesso. Ma il fermo del veicolo segue quest’ultimo e non solo il contribuente. Significa che se il fermo serve per tutelare il bene per eventuali successive vendite all’asta per pagare i debiti, questo non viene tolto in caso di vendita. Paradossalmente il veicolo potrebbe essere lo stesso confiscato anche al nuovo proprietario se la procedura di esecuzione forzata completa gli effetti. Comunque va considerato il fatto che essendoci le ganasce fiscali nemmeno il nuovo compratore potrà utilizzare il veicolo.

La soluzione sarebbe quella di vendere l’auto e con i soldi ricavati, prima di tutto pagare i debiti ed eliminare le ganasce fiscali. Se l’acquirente è disposto ad anticipare i soldi prima dell’effettivo passaggio di proprietà, il nostro lettore potrebbe prima pagare le cartelle, poi chiedere la cancellazione del fermo e infine cedere ufficialmente l’auto all’acquirente.