Non c’è pozione o formula magica che ti farà vendere più velocemente e più facilmente, a meno che la tua formula sia un duro lavoro“. Così afferma Jeffrey Gitomer. Effettivamente non vi è alcuna formula magica che permette di riuscire a vendere casa in modo facile e veloce. Anzi, spesso sembra che gli inconvenienti siano sempre dietro l’angolo.

Non si tratta solo dei potenziali acquirenti che cercano sempre, come è facile immaginare, di abbassare il più possibile il prezzo. A portare con sé un bel po’ di problemi ci pensano anche alcuni cambiamenti normativi che potrebbero far perdere, purtroppo, buona parte del valore dell’immobile stesso.

Un aspetto che non può essere di certo trascurato, perché va inevitabilmente a diminuire le possibilità di guadagno.

Vendere casa senza questi (costosi) lavori di ristrutturazione potrebbe far perdere quasi metà del valore

In particolare a non far dormire sogni tranquilli a coloro che desiderano vendere casa è la direttiva europea sulle “case green“. Quest’ultima, infatti, rischia di tramutarsi in una vera e propria batosta. Perché in assenza di alcuni costosi lavori di ristrutturazione il proprio immobile rischia di essere svalutato fino al 40%. Basti pensare che, secondo alcune stime, le spese di ristrutturazione degli edifici privati potrebbero arrivare fino a 108 miliardi di euro. Entrando nei dettagli, come sottolineato dal Codacons:

“Gli interventi di riqualificazione energetica previsti dall’Ue riguarderanno il cappotto termico, la sostituzione degli infissi, le nuove caldaie a condensazione e i pannelli solari – spiega l’associazione – Lavori che hanno costi molto diversificati a seconda della tipologia dei materiali scelti e dell’ubicazione territoriale degli edifici. Il cappotto termico, ad esempio, ha un costo medio compreso tra i 180 e i 400 euro al metro quadrato, mentre per gli infissi la spesa varia in media da 10 a 15mila euro”.

Tra gli altri esempi riportati sempre dalla nota associazione, i costi per una nuova caldaia a condensazione che potrebbero oscillare dai 3 agli 8 mila euro.

Costi che raddoppiano per l’acquisto di una caldaia ibrida e con pompa di calore. Nel caso in cui si desideri optare per un impianto fotovoltaico da 3 kW, invece, bisognerebbe pagare circa 7.500-10.500 euro.

A conti fatti, quindi, i lavori di riqualificazione energetica richiesti dall’Unione Europea potrebbero portare a dover sborsare, mediamente, tra 35 mila e 60 mila euro per ogni abitazione. Se tutto questo non bastasse, il Codacons teme possibili speculazioni, ovvero rincari dei listini per prezzi e tariffe di materiali, costi di installazione e così via. Costi che andrebbero ovviamente a pesare ulteriormente sui bilanci delle famiglie interessate. Che si vedranno costrette o a spendere un capitale o a vendere casa sottoprezzo senza ristrutturare prima dell’entrata in vigore della direttiva europea.