Quando un pensionato muore al suo coniuge a determinate condizioni spetta la cosiddetta pensione di reversibilità. Nel caso in cui il soggetto defunto non fosse ancora pensionato, dalla pensione di reversibilità si passa alla pensione indiretta. Ma al coniuge di un defunto oltre alla pensione, qualunque essa sia, o a parte della pensione, dal momento che la reversibilità è solo di una parte della pensione del defunto, spetta anche una quota del patrimonio di quest’ultimo. 

“Gentili esperti, sono una vostra lettrice e oggi ho da porvi un quesito che riguarda mio marito.

Sono rimasta vedova ad agosto e dopo i difficili giorni e le difficili settimane di lutto, sto iniziando a verificare tutto ciò che devo fare per quanto riguarda gli adempimenti successivi al suo decesso. Parlo naturalmente delle successioni ereditarie e dei trattamenti pensionistici che dovrebbero riguardarmi. Premetto che mio marito era pensionato e che io a 62 anni di età ero a suo carico e priva di trattamenti. Inoltre sono la sua seconda moglie, senza figli. Ma lui ne aveva due con la prima coniuge da cui ha divorziato. Cosa mi tocca tra reversibilità e patrimonio?” 

La reversibilità delle pensioni e la spartizione dei patrimoni di un defunto 

Alla morte di una persona, la moglie o il marito superstiti hanno diritto alla pensione (indiretta o di reversibilità) e ad una quota del patrimonio. Soprattutto per i casi come quelli della nostra lettrice, seconda moglie di un defunto che aveva figli con la precedente moglie, le complicanze sono notevoli. Tra gli eredi della cosiddetta legittima, o legittimari, inevitabilmente ricade pure il coniuge superstite. E come tale rientra nella divisione del lascito ereditario oltre che nelle eventuali pensioni di reversibilità e indirette. Ma eredi sono anche i figli del defunto e perfino la sua ex moglie. Sulla nostra lettrice, più che la precedente moglie avranno incidenza i figli del defunto.

Con un testamento cambia tutto perché il defunto quando era in vita ha potuto disporre dei suoi beni come meglio ha creduto, lasciando, o interamente o in percentuale, tutto ai suoi eredi e in base alle sue volontà. Senza testamento è la legge che stabilisce le quote spettanti a ciascuno, ex coniuge compreso.  

Le quote ereditarie tra coniuge e figli del defunto  

In caso di decesso di una persona, al coniuge spetta l’intero patrimonio se non ci sono figli. In presenza di video invece, la quota varia. La legge stabilisce che se è un defunto lascia in vita il coniuge e un solo figlio, il patrimonio viene diviso in due quote. Nel caso in cui i figli sono due o più, al coniuge spetta un terzo del patrimonio e i due terzi si dividono fra tutti i figli. Parliamo naturalmente dei beni interamente di proprietà del defunto. Sui beni cointestati, o sopraggiunti dopo il matrimonio e in regime di comunione dei beni, il lascito del defunto riguarda solo la metà del bene, perché l’altra metà è già di proprietà del coniuge superstite. Se una casa per esempio è di entrambi i coniugi, il lascito del defunto sarà soltanto per quanto riguarda la metà dell’immobile. E di questa metà, in presenza di coniuge e un figlio, si farà esattamente diviso 2. Quindi dopo la successione al coniuge spetterà il 5% della casa, mentre i 25 % toccherà al figlio. Con due o più figli, il 67% della casa sarà del coniuge, il 33% diviso tra i figli.  

La reversibilità tra più coniugi

Per quanto riguarda invece la pensione di reversibilità, la legge stabilisce che in determinate circostanze una quota di questo trattamento finisce anche all’ex coniuge ed anche se divorziato. Oltre alla legge sono anche numerose sentenze dei tribunali ad aver creato i precedenti a cui adesso altri giudici fanno riferimento nello stabilire le quote di ripartizione della pensione di reversibilità.

In genere al coniuge divorziato spetta una parte dell’eredità. Innanzitutto se non ha contratto un nuovo matrimonio e poi sei il rapporto assicurativo e previdenziale da cui parte la pensione del defunto, sia nato prima della fine del suo matrimonio. Questa condizione “sine qua non” per aver diritto ad una parte di reversibilità nonostante il divorzio è la titolarità di un assegno divorzile da parte dell’ex coniuge superstite. La ripartizione delle quote di pensione di reversibilità tra due coniugi, in genere viene effettuata in base alla durata di due matrimoni è ultimamente anche alle condizioni reddituali precedenti e successive dei vari matrimoni dei due coniugi superstiti.