Una nota di agenzia di MF-DJ rivela dove vanno a finire i soldi che i cittadini pagano per il canone Rai.  Per le retribuzioni manageriali il Cda della Rai ha approvato il tetto di 240.000 euro. A riferirslo è il d.g. Antonio Campo Dall’Orto precisando che alla somma potranno essere eventualmente aggiunti i corrispettivi variabili in base ai risultati raggiunti.

 

La scelta “ha come obiettivo quello di riuscire a legare il costo delle persone al valore delle performance che hanno”, ha spiegato il manager, così da “trovare un punto di equilibrio in modo che l’utilizzo delle risorse non possa piu’ consentire quello che e’ avvenuto in passato nell’assegnazione degli stipendi”.

 

In particolare, Dall’Orto ha spiegato che si e’ provveduto a una suddivisione “tra due figure: tra ruoli editoriali, su cui la Rai influisce, e ruoli manageriali di tipo corporate, in cui Rai e’ influenzata dal mercato e che comunque e’ del 20% sotto il valore medio di mercato e comunque con una valorizzazione fissa che non può superare 240.000 euro piu’ l’eventuale variabile”. Ci saranno delle “eccezione su ruoli specifici che vanno identificati”, ha concluso, e “50.000 euro di indennità” per ruoli apicali quali, per esempio, quello del Cfo, del Cto, dell’a.d. della pubblicita’, del direttore palinsesti.