In questi giorni, in tutta Italia ma con particolare rilievo in alcune regioni, sono stati segnalati casi di meningite. I numeri sono alti ma non tanto per parlare di allarme. Eppure una sensibilizzazione sull’importanza dei vaccini per la meningite è d’obbligo. Qual è la situazione della prevenzione in Italia? Quali sono i tipi di vaccini disponibili e con quali tempi e costi?

Non esiste una risposta univoca: contro la meningite infatti esistono vaccini gratuiti in tutto il Paese ed altri, i più recenti, a pagamento e con costi variabili da regione a regione.

In quest’ultima categoria rientrano ad esempio quelli contro il meningococco di tipo B e del tetravalente.

Vaccini contro il meningococco: disponibilità e costi

Del meningococco si conoscono diversi sierogruppi: A, B, C, Y, W135, X. Il più aggressivo è il C, che insieme al B, è purtroppo anche il più diffuso in Italia e in Europa. Le forme da meningococco sono anche le più contagiose: se non si è coperti da profilassi può bastare il contatto con una persona malata per sviluppare la malattia.

I vaccini anti-meningococco sono di tre tipi:  quello contro il meningococco di sierogruppo C, il più comune e attualmente gratuito su tutto il territorio nazionale (una sola dose a 13 mesi); il tetravalente, che protegge dai sierogruppi A, C, W e Y; il vaccino contro il meningococco di tipo B (che prevede diversi dosaggi a seconda dell’età e ad oggi è gratuito solo in Basilicata, Liguria, Puglia, Toscana, Veneto, Sicilia e Friuli Venezia Giulia mentre nel Lazio, ad esempio, costa 80 euro a dose).

Il tetravalente è così chiamato perché serve a coprire quattro meningococco invece di uno. Negli adulti la vaccinazione non è raccomandata a meno che non sussistano fattori di rischio. Si può fare comunque a pagamento. È considerato invece il vaccino di scelta negli adolescenti, che non lo hanno fatto da bambini o anche sottoforma di richiamo.

Il nuovo piano di prevenzione lo prevede nel primo anno di vita ma non ovunque è gratuito.