In vacanza con i bambini: aldilà delle difficoltà di organizzazione, potrebbe non essere facile neppure trovare alloggio. Tra le “mode del momento” infatti molti utenti ci segnalano le “strutture no kids” e in molti ci chiedono se, per legge, un hotel può rifiutare la prenotazione ad una famiglia con figli piccoli o adolescenti. Facciamo chiarezza sul fenomeno che sta prendendo sempre più piede soprattutto tra agriturismi immersi nel verde e resort di lusso con spa (insomma in tutte le strutture che fanno del relax il loro punto di forza).

In questo contesto non ci riferiamo tanto agli affitti di case vacanza private che possono non essere attrezzate ad accogliere bambini perché, ad esempio non hanno letti singoli o spazio per le culle. La questione riguarda proprio strutture ricettive organizzate, quindi agriturismi o hotel. Ed è proprio questo che sorprende.

La maggior parte si limita a sconsigliare la prenotazione a chi va in vacanza con bambini al seguito, lasciato intendere che la loro presenza potrebbe non essere gradita agli altri ospiti (o più diplomaticamente suggerendo che l’ambiente potrebbe non essere adatto alle loro esigenze e al loro divertimento).
Alcuni però arrivano anche a rifiutare la prenotazione riservando l’accesso agli over 14 anni o addirittura ai maggiorenni: la legge ammette questa esclusione per età?

Ha risposto alle perplessità di chi viaggia con figli Giacomo Bassi, sindaco di San Gimignano, la località in Italia con la più alta concentrazione di agriturismi in proporzione alla grandezza del territorio. Bassi prende le distanze da questa “moda”: “Dico subito che a me questa filosofia non piace, anzi: noi andiamo verso un’inclusione sempre maggiore, abbiamo anche in ponte un progetto per l’accoglienza dei bambini autistici nelle realtà ricettive”. Ma, rispondendo a chi si chiede se l’esclusione dei bambini sia lecita, il primo cittadino di San Gimignano chiarisce “penso che non sia illegale rivolgersi a un certo tipo di clientela, è un’offerta commerciale.

Diverso sarebbe il caso di un divieto esplicito. Insomma dire che non si è adatti ai bambini è una cosa, mettere alla porta una famiglia che ha prenotato una camera è un’altra”.

Parole che lascerebbero quindi intendere che non si può impedire a chi va in vacanza con i bambini di prenotare. Ma attenzione perché, trattandosi di una tendenza recente, non esiste giurisprudenza in materia. La questione è spinosa e offre il fianco a diverse possibili interpretazioni: il testo unico sulla pubblica sicurezza ad esempio esclude la possibilità di negare il servizio in un locale pubblico senza un motivo valido e quindi un giudice potrebbe tenere conto di questa cosa.

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