Dal prossimo anno andare in pensione prima di aver compiuto 67 anni sarà più difficile. In assenza di una riforma dell’ultimo momento che introduca novità, le opzioni per lasciare il lavoro qualche anno prima si restringono.

Quota 100 è terminata nel 2021 e Quota 102 scade il 31 dicembre di quest’anno. Per cui non restano altre vie d’uscita verso la pensione che quelle previste dalle regole ordinarie stabilite con la riforma Fornero del 2011.

Le opzioni di pensione anticipata in scadenza nel 2022

Le alternative, quindi, si riducono e resteranno le regole ordinarie per tutti.

La pensione di vecchiaia a 67 anni di età con almeno 20 di contributi o quella anticipata con 41-42 anni e 10 mesi di contributi a prescindere dall’età anagrafica. Non ci sono altre soluzioni, se non quelle previste per i lavoratori usuranti.

Due deroghe sono in scadenza: Ape Sociale e Opzione Donna. Per queste due opzioni di pensione, però, si deve attendere la proroga con l’approvazione della legge di bilancio 2023. E il dubbio che qualcosa possa cambiare c’è fino alla fine.

Se Ape Sociale quasi sicuramente sarà prorogata, Opzione Donna presenta dei rischi. Più che altro per l’età anagrafica di uscita a 58-59 anni, ritenuta troppo bassa in relazione alle aspettative di vita di oggi. Da più parti, a cominciare da Alberto Brambilla, esperto di pensioni e presidente di Itinerari Previdenziali, si auspica da tempo un innalzamento del requisito anagrafico a 60-61 anni.

Da Quota 102 a Quota 103 per evitare la Fornero

Quasi sicuramente, invece, Quota 102 non sarà prorogata dopo il 31 dicembre. Quindi si esaurirà con la fine dell’anno l’opzione che prevede il pensionamento anticipato a 64 anni con almeno 38 di contributi.

Potrebbe però saltar fuori Quota 103. Secondo i tecnici che avevano studiato la riforma pensioni già lo scorso anno, questa opzione rappresenterebbe il gradino successivo a quota 102 per evitare lo scalone con le regole ordinarie creatosi con la fine di Quota 100.

Tuttavia, se quota 102 avrà dato la possibilità di andare in pensione qualche anno prima a poche migliaia di lavoratori quest’anno, nel 2023 i numeri attesi con Quota 103 non cambieranno molto. In questo modo le fuoriuscite dal mondo del lavoro resteranno contenute e la spesa pensionistica sostenibile.

A differenza di quota 102, però, con quota 103 potrebbe essere contemplata una pensione in maniera flessibile. Cioè a 65 anni di età con 38 di contributi o a 64 anni di età ma con 39 di contributi. In maniera tale da allargare maggiormente la platea dei beneficiari.