Davanti ai miei occhi c’era l’universo della luce e il suo commovente repertorio. Così è il mare d’estate, una vastità immobile e sempre diversa, con la brezza e lo splendore dell’ombra“, affermava Patrizia Cavalli. L’estate, in effetti, è una delle stagioni più amate e attese dell’anno. Dopo aver dovuto fare i conti con il freddo e le piogge tipiche dei primi mesi dell’anno, è possibile finalmente godersi delle giornate di relax all’insegna del sole. Il tutto, ove possibile, al mare, mentre si è sdraiati sulla spiaggia.

L’estate 2023, inoltre, sembra essere destinata ad essere più calda del solito. Non solo per via delle temperature, ma anche per le novità che porterà con sé. Per molti, infatti, segnerà l’addio definitivo al reddito di cittadinanza. Un sussidio volto ad aiutare le famiglie alle prese con delle difficoltà economiche, che non può essere utilizzato per pagare determinate spese. Ecco di quali si tratta.

In arrivo l’assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro

Il reddito di cittadinanza verrà erogato nel corso del 2023 per un periodo pari a massimo sette mesi a favore dei cosiddetti occupabili. Ovvero i soggetti con un’età compresa tra i 18 anni e i 59 anni che possono lavorare. Quest’ultimi, pertanto, se percepiscono il sussidio targato Movimento 5 Stelle in modo continuativo da gennaio, avranno diritto all’ultima mensilità il prossimo mese di luglio.

Al posto di tale sussidio, a partire dal 1° settembre 2023, farà il suo debutto il Supporto per la formazione e il lavoro. Le famiglie che presentano un minore, un disabile o una persona con un’età superiore a 60 anni, invece, si vedranno erogare il reddito di cittadinanza fino alla fine dell’anno in corso. A partire da gennaio 2024, invece, potranno accedere all’assegno di inclusione.

Ultima estate per spendere il reddito di cittadinanza: quali spese sono vietate

L’estate 2023, quindi, è l’ultima disponibile per spendere il reddito di cittadinanza.

Bisogna però stare attenti, poiché vi sono alcune spese vietate. Come si evince dal decreto del 19 aprile 2019 firmato dal Ministero del Lavoro, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, i beni e servizi non ammessi sono i seguenti:

  • giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità;
  • acquisto, noleggio e leasing di navi e imbarcazioni da diporto, nonché servizi portuali;
  • armi;
  • materiale pornografico e beni e servizi per adulti;
  • servizi finanziari e creditizi;
  • servizi di trasferimento di denaro;
  • servizi assicurativi;
  • articoli di gioielleria;
  • articoli di pellicceria;
  • acquisti presso gallerie d’arte e affini;
  • acquisti in club privati.

Sempre in base a quanto previsto dal decreto poc’anzi citato, è vietato l’utilizzo della carta del reddito di cittadinanza all’estero e per gli acquisti online o mediante servizi di direct-marketing. Ma non solo:

“È in ogni caso inibito, da parte del gestore del servizio, l’uso della Carta Rdc in esercizi prevalentemente o significativamente adibiti alla vendita dei beni e servizi di cui al comma 1. Con apposito atto aggiuntivo al contratto per la gestione del servizio integrato della Carta acquisti sono individuati i merchant category code (MCC) da disabilitare”.

Ovvero, non è possibile usare la carta del reddito di cittadinanza presso esercizi che vendono prevalentemente o esclusivamente beni o servizi vietati ai percettori di tale sussidio.