Sommando tutti i bonus per titolari di partita IVA nel 2022, si può arrivare fino a ben 15 mila euro. Vediamo come e perché. In una fase come quella attuale per cui molti professionisti e piccoli imprenditori continuano ad essere in difficoltà. A causa del persistere della pandemia di Covid-19.

In particolare, tutti i bonus per i titolari di partita IVA nel 2022 spaziano dal cosiddetto bonus Bancomat al nuovo credito d’imposta per l’installazione di impianti di compostaggio. E passando, tra le tante misure in essere, per l’Iscro.

Una sigla che sta per Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa. Analizziamo allora, nel dettaglio, queste tre misure.

Tutti i bonus per i titolari di partita IVA nel 2022. Si può arrivare a 15 mila euro!

Tra tutti i bonus per i titolari di partita IVA nel 2022, il bonus Bancomat può essere richiesto dai professionisti e dagli esercenti. E si può utilizzare pure come credito di imposta. Per un controvalore complessivo del bonus che è pari a 480 euro. Suddiviso tra il bonus per l’acquisto o noleggio del POS. Ed il bonus che è concesso per modernizzare i propri sistemi di pagamento. Così come è riportato in questo articolo.

Tra tutti i bonus per i titolari di partita IVA nel 2022, c’è il nuovo credito d’imposta per l’installazione e per la messa in funzione di impianti di compostaggio che è contenuto nella Legge di bilancio 2022. E che è destinato ai centri agroalimentari che sono presenti nelle regioni del Sud Italia. Precisamente, in Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Sicilia e regione Calabria.

Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa per il biennio 2022-2023 ai liberi professionisti

Tra tutti i bonus per i titolari di partita IVA nel 2022, l’Iscro è una misura destinata, nel rispetto dei requisiti previsti, ai liberi professionisti che sono iscritti alla Gestione Separata INPS. Attiva per il 2022-2023, l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa viene riconosciuta ai legittimi beneficiari per un periodo pari a 6 mesi.

Con l’importo dell’indennità riconosciuta che è calcolata in base all’ultimo reddito da lavoro autonomo certificato. Ovverosia, quello dichiarato all’Agenzia delle Entrate.