Trasferirsi all’estero mantenendo le detrazioni fiscali di cui si sta usufruendo per recuperare le spese di ristrutturazione nell’arco dei dieci anni successivi ai lavori è possibile? In altre parole: chi si trasferisce all’estero perde i bonus fiscali sulla casa oppure li mantiene? Il caso di Maria Elena da Campobasso ci aiuta a fare chiarezza su questo scenario: “sono una pensionata e due anni fa ho ristrutturato la mia seconda casa al mare usufruendo delle detrazioni 50%. Come da procedura sto recuperando la metà delle spese ma le detrazioni per la ristrutturazione mi saranno erogate in quote uguali nell’arco di dieci anni quindi non termineranno prima di otto anni.

Ora con mio marito stiamo valutando di trasferirci in Portogallo: questo comporterebbe la perdita delle detrazioni fiscali? Nel caso di risposta affermativa potrei trasferire il diritto a mio figlio che vivrebbe nella casa rimasta libera in comodato d’uso?”.

Pensionati all’estero: quelli pubblici non perdono le detrazioni fiscali

La prima distinzione da fare, elemento determinante e che invece non si evince dalla email della nostra lettrice, è tra pensionati pubblici e privati. I pensionati della PA infatti continuano a pagare le tasse in Italia e quindi le pensioni pubbliche all’estero non fanno perdere le detrazioni. Discorso opposto vale invece per i pensionati all’estero ex dipendenti del comparto privato perché in virtù delle convenzioni per il divieto di doppia tassazione questi non sono soggetti a Irpef e trattenute in Italia.

Per quanto riguarda invece la possibilità di trasferire la detrazione al figlio che vive in comodato d’uso gratuito questa in ogni caso è da escludere perché la legge la prevede solo in caso di vendita dell’immobile di proprietà.