Sono sempre più numerosi gli italiani che decidono di trasferirsi all’estero per lavoro o in pensione. Ma dove andare? A fornire i dati aggiornati sulle destinazioni più gettonate da chi decide di fare il grande passo e cambiare vita è l’Aire, l’Anagrafe italiana residenti all’estero.

Malta: tasse e clima attirano gli italiani in fuga

Lo scorso anno il numero di italiani che hanno trasferito la residenza a Malta è salito del 30%. Ma non è l’unica destinazione dei cervelli in fuga che ha fatto registrare questa tendenza.

Stesso trend per il Portogallo:  + 17%. Seguono Irlanda, Albania e Qatar.  Ad attirare chi cerca lavoro sono soprattutto lo snellimento della burocrazia e la tassazione agevolata. Anche per i pensionati le cose sembrano più semplici grazie ad alcuni accordi con l’Italia e il tenore di vita più basso permette di vivere una vecchiaia dignitosa anche con la pensione minima. Di quest’ultima categoria fanno parte italiani che, dopo la pensione, decidono di trasferirsi soprattutto in Spagna, Portogallo o Tunisia.

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Di recente però si guarda anche oltre i confini europei: tra le destinazioni più gettonate spuntano Tailandia ma soprattutto America Latina e Australia (dove molti si riuniscono alla famiglia d’origine).

Residenza all’estero: i controlli del Fisco

C’è poi indubbiamente anche l’altro lato della medaglia ovvero chi, tra imprenditori e pensionati d’oro, cerca all’estero paradisi fiscali per evadere. Su questi ultimi l’Agenzia delle Entrate ha annunciato una stretta sui controlli. E anche alcuni Stati esteri iniziano a collaborare in questo senso. Proprio a Malta ad esempio, i criteri per ottenere la residenza sono diventati più rigidi.

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In quest’ottica va chiarito che chi si trasferisce in uno dei Paesi rientranti nella Black List viene comunque considerato residente in Italia ai fini fiscali.

Resta per il momento ferma invece la proposta della flat tax per attrarre in Italia residenti all’estero.