Anche se il tradimento non si concretizza, o non viene mai smascherato, se il sospetto, le voci e i pettegolezzi su una relazione extraconiugale ledono la dignità e la reputazione della persona tradita, l’ex partner potrebbe meritarsi l’addebito in caso di divorzio anche senza che l’adulterio sia consumato.

Facciamo l’esempio del manager che si fa vedere continuamente in giro in atteggiamenti ambigui con la sua segretaria e vive in un piccolo paese dove la gente mormora; la Cassazione con una sentenza che fa discutere ha dato ragione alla moglie tradita.

Per la prima volta i giudici hanno dato rilevanza non ad un comportamento messo in atto ma al mero sospetto. In altre parole rischia meno, paradossalmente, chi tradisce in privato e con discrezione e quindi senza alimentare sospetti e senza fornire prove, rispetto a chi non tradisce fisicamente ma, flirtando e mostrando sfacciatamente in pubblico comportamenti ambigui, dà adito a pettegolezzi su presenti tradimenti. Si legge nel dispositivo della sentenza della Cassazione n. 8929/2013 (in parte richiamata anche dalla Cass. Sent. N. 21567/2017) che “la relazione di un coniuge con estranei rende addebitabile la separazione in considerazione degli aspetti esteriori con cui è stata coltivata e dell’ambiente in cui i coniugi vivono, dia luogo a plausibili sospetti di infedeltà e quindi, anche se non si sostanzi in adulterio, comporti offesa alla dignità e all’onore dell’altro coniuge”.

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