Nella bozza del decreto Sostegni bis all’esame del governo compare anche l’esenzione totale al pagamento del ticket sanitario. Si tratta di un intervento mirato a tutelare i cittadini che sono stati colpiti da covid.

L’esenzione al pagamento del ticket sanitario è rivolta quindi a tutti coloro che sono guariti e guariranno dal covid. Persone che nella maggior parte dei casi dovranno essere sottoposte a controlli ed esami sanitari periodici.

Esenzione ticket sanitario

Ma come funziona esattamente l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario? La bozza del decreto ancora non lo specifica, ma è presumibile che riguarderà tutti i controlli sanitari ed esami strumentali per le persone che hanno superato il covid.

Sia ricoverati che non.

Quindi, dal semplice tampone, a tutti quegli esami e controlli connessi alle patologie correlate al covid. I primi ad essere assistiti in questo senso saranno i pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere per covid con polmonite interstiziale, insufficienza cardio-respiratoria e\o renale.

Si tratta per lo più di pazienti anziani, affetti da patologie croniche pregresse, ma anche di pazienti che hanno subito il covid anche in assenza di patologie particolari.

I controlli sanitari

Nella bozza del decreto compare anche una lista di controlli specifici per i quali è prevista l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario. Si tratta di controlli per i guariti da covid che potranno durare fino a due anni dalla data di guarigione.

L’esenzione dal pagamento del ticket sanitario si inserisce, poi, in un quadro più ampio di monitoraggio dei pazienti. Un piano che sarà gestito dalle Regioni con la collaborazione dei medici di famiglia. Le prestazioni da erogare in regime di esenzione saranno quindi programmate dal SSN e prescritte dai medici di famiglia.

Alle Regioni, quindi, spetta l’attivazione di programmi di monitoraggio atti a garantire la presa in carico dei pazienti e a offrire i controlli necessari.

I risultati del monitoraggio saranno quindi vagliati dal Ministero della Salute, al fine di acquisire – come si legge nella bozza del Decreto – “conoscenza su una patologia grave e finora sconosciuta nell’interesse primario della popolazione”.

Monitoraggio

L’attività di monitoraggio dovrebbe durare due anni. Tuttavia non è escluso che per ottenere un quadro più completo degli effetti della pandemia sulla popolazione, si possa estendere il periodo anche oltre.

L’obiettivo del monitoraggio sanitario nazionale – si legge nella bozza del decreto – è quello di

garantire una presa in carico omogenea su tutto il territorio nazionale, mediante un programma di monitoraggio dedicato, delle persone che hanno avuto un quadro clinico severo Covid 19 correlato e che potrebbero nel tempo mostrare effetti cronici della malattia”.

Al momento non si conoscono ancora gli effetti post covid sui pazienti. Inoltre è ancora presto per sapere se a distanza di tempo la pandemia è in grado di sviluppare complicanze o lasciare effetti cronici a livello respiratorio. Importante sarà conoscere anche gli effetti del vaccino sui pazienti che hanno superato il covid.

Particolare attenzione sarà riservata ai pazienti che sono stati ricoverati rispetto a coloro che sono rimasti in isolamento domiciliare e hanno superato il covid senza necessità di ricovero. Le Regioni daranno priorità ai primi per l’attività di monitoraggio rispetto ai secondi.