Parliamo di testamento e in particolare se questo è valido quando è lasciato tutto al figlio. Andiamo nel dettaglio e cerchiamo di capire cosa dice la legge in merito.

Il codice civile

Il caso esempio, per comprendere se è valido il testamento in cui si lascia tutto al figlio, è quello di un soggetto, il quale sostiene che il patrigno ha nominato la consorte come usufruttuaria di tutti i beni immobili ed erede il figlio. In sostanza il fratellastro è proprietario di tutti i beni.

In questo caso la legge parla chiaro e dice che ai successori legittimi è assicurata una quota, chiamata quota necessaria, indisponibile per il defunto. Quando si parla di successori legittimi si fa riferimento a quei soggetti legati al testatore da vincolo di sangue, quindi figli, ascendenti, genitori, nipoti o fratelli, oppure da un rapporto di coniugio, ossia marito o moglie. Nel caso riportato come esempio, il soggetto defunto ha lasciato tutto al figlio mentre il codice civile dice che un terzo della quota spetta al coniuge e un terzo al figlio (se questo è figlio unico).

In sostanza, un terzo dell’asse ereditario non può essere inciso dal testamento olografo e nel caso esempio ha leso la quota legittima della madre. In linea di sintesi, la legge ordina che un terzo della quota spetta alla madre, un terzo al fratellastro e un terzo è previsto per la quota disponibile del testatore. Al coniuge del defunto spetta anche il diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare se di proprietà comune, quindi l’abitazione non sarà valutata nella divisione dell’asse ereditario. Nel caso portato come esempio, per ripristinare la quota di legge trasgredita dal testatore bisognerà mettere in pratica l’azione di riduzione in modo da far dichiarare come invalido la parte di testamento che ha causato la lesione al coniuge.