Quando si può impugnare un testamento olografo? In quest’articolo cercheremo di capire la sua validità riferendoci ad una recente sentenza della Corte di Cassazione.

Quando è nullo

Il testamento è valido se il soggetto che lo dispone è in grado di intendere e di volere. Nel momento nella redazione del testamento non sono validi a renderlo nullo tutti quei comportamenti atti ad influenzare psicologicamente con lusinghe e servilismi. L’importante è che il defunto, durante la predisposizione, fosse in grado di intendere e di volere.

Il testamento si può annullare non solo quando lede la quota legittima o quando emerge la falsità del testamento, ad esempio quando questo presenta delle parti scritte in maniera differente, che spingono a ricorrere al giudice. Il testamento non è valido neppure se il soggetto non è in grado di intendere e volere, capacità che può venire meno qualora il testatore sia affetto da malattie gravi o interdetto oppure se il soggetto è afflitto da una condizione psicologica limitante.

Parlando di piaggeria o lusinga esercitata sul testatore per fare leva sulla sua emotività questi non bastano a rendere nullo il testamento. In poche parole, purché deprecabile, la piaggeria e il corteggiamento servile, attuati per ottenere un beneficio economico non rendono nullo il testamento. Solo l’incapacità di intendere e volere possono annullare le volontà del testatore, che comunque devono essere dimostrate. Nel caso di captatio benevolentiae, infatti, il testatore può accorgersi in un secondo momento dello sbaglio e del comportamento strumentale e, se in pieno delle sue facoltà, può modificare il testamento. L’influenza psicologica esercitata sul testatore, purché faccia parte dei casi di dolo, non basta a poter annullare lo scritto ma necessita della prova della partecipazione di veri propri mezzi fraudolenti.