Una tassa sui voli aerei per combattere il cambiamento climatico. Di questo si è  parlato lo scorso weekend ad Helsinki, grazie all’incontro avvenuto tra ministri delle Finanze dell’Unione europea per discutere sulla tassazione dei prodotti energetici. Tra le ipotesi, appunto, quella di tassare il carburante, una riforma spinta dalla Commissione europea come scrive Il Sole 24 Ore.

Una tassa sui voli aerei

Secondo il ministro delle Finanze finlandese, Mika Lintilä «Siamo tutti d’accordo nel considerare che la tassazione dei prodotti energetici possa essere usata per raggiungere obiettivi climatici ed energetici».

Ovviamente, la tassa sui voli aerei non trova tutti d’accordo. In Francia, ad esempio, si era già parlato di una tassa sul carburante per contrastare i cambiamenti climatici ma anche per incentivare all’utilizzo di altri mezzi di trasporto. In questo momento, le aliquote minime su alcuni prodotti previsti nella direttiva europee risalente al 2003 non sono ben viste da Bruxelles che le considera troppa basse. Attualmente il carburante non è tassato nei voli intraeuropei e lo stesso ministro finlandese ha fatto notare che nuove tasse potrebbero creare dei  “dubbi sulla competitività delle imprese” senza considerare l’impatto sociale che queste potrebbero avere.

La tassa sui voli aerei per finanziare la scuola

Insomma, al momento, la questione è più che aperta. Il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire sembra favorevole ad una tassa sui voli aerei, in linea generale c’è un certo consenso per una tassazione relativa ai prodotti energetici ma non è ancora chiaro in che modo.

Di tasse sui voli aerei si era già parlato giorni fa in merito ai finanziamenti necessari per la scuola. In quel frangente, Lorenzo Fioramonti, neo ministro dell’Istruzione, aveva parlato di “tasse di scopo: per esempio sulle bibite gasate e sulle merendine o tasse sui voli aerei che inquinano”. A Radio 1, il ministro  aveva fatto l’esempio di “una tassa di due euro su un biglietto da 700 per New York”.

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