IMU e TASI saranno presto unificate in una sola tassa patrimoniale. Si chiamerà nuova IMU o semplicemente IMU e assorbirà il tributo per i servizi indivisibili nato dalla legge di bilancio del 2014. A partire dal prossimo anno, quindi, i contribuenti verseranno una sola imposta anziché due nell’ambito di un processo di semplificazione fiscale, amministrativa e burocratica che spesso ha portato a commettere errori di calcolo e sbagli onerosi, non solo per i cittadino, ma anche per il Comune.

Accorpamento di IMU e TASI in una sola imposta

Al momento non è ancora legge la fusione fra IMU e TASI, ma solo una proposta di modifica in discussione in Parlamento (Decreto Crescita) e che dovrebbe sfociare presto in una semplificazione del pagamento delle tasse sugli immobili.

Nella sostanza non cambierà nulla, poiché la nuova IMU non farà altro che includere anche la TASI, e che non verrà abolita, sommando le aliquote previste per ciascuna voce di imposta col vantaggio per il contribuente  che si dovrà fare riferimento a un solo codice tributo anziché due.

Abolizione obbligo denuncia comodato d’uso

Fra le altre novità in arrivo in materia di IMU, vi è anche l’abolizione dell’obbligo di comunicare ai Comuni la dichiarazione relativa all’utilizzo dell’immobile per ottenere agevolazioni. In pratica non sarà più necessario comunicare al Comune la concessione di immobili in comodato d’uso gratuito a figli così come la concessione in locazione dell’immobile con contratto a canone concordato. Gli sconti e le agevolazioni relativi sulla casa saranno pertanto automatici, o meglio sarà il Comune a dover verificarne la spettanza sulla base dei contratti registrati all’Agenzia delle Entrate e non bisognerà più inviare l’attestazione relativa al possesso dei requisiti. Anche perché i Comuni hanno accesso alla banca dati del fisco e posso acquisire e verificare in tempo reale la situazione patrimoniale del contribuente, come da catasto.