Novità importanti in arrivo sulla tassa di soggiorno. Se Franceschini ha proposto di calcolarla come percentuale del conto e non più in relazione all’obsoleto sistema delle stelle per classificare gli hotel, Franco Grasso, revenue manager, va oltre e propone il cd premio di soggiorno. Pur apprezzando l’allineamento al mercato attuale suggerito dal ministro, Grasso critica la natura stessa della tassa proponendo di trasformarla in un premio di soggiorno, ribaltando quindi completamente la prospettiva.

Tassa di soggiorno e Airbnb: sperimentazione a Milano

La logica alla base di questo cambiamento parte dal presupposto che i turisti spendono mettendo in circolo l’economia locale (ristoranti, alberghi, biglietti per attrazioni turistiche, trasporti pubblici e privati etc).

L’obiezione che all’estero si applica la tassa di soggiorno non scalfisce le fondamenta di questo ragionamento, anzi, se l’Italia si proclamasse come uno dei pochi in cui questa non viene imposta, ne trarrebbe ulteriore beneficio in termini di turismo.

La tassa di soggiorno diventa un premio da spendere

Da qui l’idea di trasformare la tassa di soggiorno in un premio, un voucher da spendere per un prossimo viaggio nella stessa destinazione ad esempio.

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