Arriva una tassa conto corrente sui prelievi Bancomat dal 2022? Ecco cosa c’è di vero al riguardo. E, soprattutto, di cosa si tratta andando prima di tutto a fare una netta distinzione tra i limiti di legge ai pagamenti cash fissati proprio a partire dal 2022. E la libertà, anche se in certi casi questa è condizionata, di poter prelevare dal conto corrente in contanti quando si vuole e per quanto si vuole.

Perché in realtà non c’è una tassa conto corrente sui prelievi Bancomat a partire dal 2022.

Se non le commissioni eventualmente applicate su ogni prelievo di denaro contante. Ma in ogni caso, quando questi sono di importo rilevante, i prelievi di denaro contante possono comunque portare ad avere poi dei problemi con il Fisco.

Tassa conto corrente sui prelievi Bancomat dal 2022, ecco cosa c’è di vero e di cosa si tratta

Nel dettaglio, sulla tassa conto corrente sui prelievi Bancomat a partire dal 2022 c’è da dire che a carico delle persone giuridiche, imprese e società, ci sono dei limiti. Fissati in 1.000 euro giornalieri prelevabili in contanti. Con un massimo di 5.000 euro mensili. Superate queste soglie il Fisco può intervenire chiedendo spiegazioni ed anche dei giustificativi.

Altrimenti, sulla tassa conto corrente sui prelievi Bancomat dal 2022, l’Agenzia delle Entrate può presumere che si tratti di investimenti e/o pagamenti in nero. Le persone fisiche, invece, possono prelevare quando e quanto vogliono dal loro conto corrente bancario o postale. Ma tutti e proprio tutti in Italia dal 2022 non potranno effettuare pagamenti cash superiori ai 999,99 euro. In quanto il limite ai pagamenti cash si dimezzerà passando a 1.000 euro rispetto agli attuali 2.000 euro. Così come è riportato in questo articolo.

Cash conto corrente bancario o postale, attenzione alla segnalazione all’Uif

Per la tassa conto corrente sui prelievi Bancomat dal 2022, inoltre, bisogna fare attenzione pure alla segnalazione all’Uif.

Che scatta in automatico quando nel mese si prelevano in contanti più di 10.000 euro anche se frazionati. Ovverosia, a piccole dosi. In altre parole, anche con 20 prelievi da 500 euro nel mese la segnalazione all’Uif scatta comunque.