Oggetto di continui cambiamenti da parte del precedente Governo, l’incertezza normativa sul Superbonus 110% ha portato molte banche a non accettare nuove pratiche di cessione del credito, con tante imprese impossibilitate ad avviare nuovi cantieri. Il governo guidato da Giorgia Meloni avrà dal suo canto l’importante compito di delineare il futuro di tale agevolazione, per cui si potrebbe assistere nel 2023 alla relativa riduzione dell’aliquota. Ecco cosa cambierà.

Superbonus versione ridotta a vantaggio di pochi: cosa cambia nel 2023

Come sottolineato da Mario Draghi, data la possibilità di ottenere una restituzione del 110% di quanto speso, i contribuenti non hanno alcun interesse a contrattare sui prezzi dei lavori che, proprio per questo motivo, sono aumentati a dismisura.

Una distorsione che necessita dell’attuazione di interventi mirati, con il nuovo esecutivo targato Giorgia Meloni che potrebbe decidere di ridurre le aliquote dei bonus edilizi. In particolare si potrebbero garantire benefici differenziati a seconda del tipo di immobile. Questo ad esempio con aliquote più basse per le seconde case, oppure in base al reddito.

110 aliquota ridotta: le criticità

In base alla normativa in vigore, la detrazione del Superbonus sarà del 110% solo ancora per un altro anno, ovvero fino alle spese fatte entro il 31 dicembre 2023. In seguito si assisterà a una riduzione al 70% per le spese sostenute nel 2024 e al 65% per le spese effettuate nel 2025. La riduzione delle aliquote tuttavia non è esente da critiche.

In particolare l’obbligo di migliorare le prestazioni energetiche di due classi si va a scontrare con il fatto che per ottenere tale risultato sia necessario effettuare dei lavori particolarmente costosi. Una riduzione dell’aliquota del Superbonus da 110% all’80% comporterebbe infatti dei costi particolarmente elevati a carico del contribuente.

Aliquota ridotta anche per gli altri bonus edilizi

A beneficiarne sarebbero pertanto in pochi, con l’aliquota ridotta che andrebbe a favorire solamente chi è più ricco.

Coloro alle prese con delle difficoltà economiche, invece, potrebbero spingere per rinviare le spese dato che non potrebbero più beneficiare dei vantaggi dell’aliquota al 110%.

In alternativa il governo di Giorgia Meloni potrebbe introdurre una percentuale di detrazione unica che sarebbe garantita per lungo termine, ovvero non prorogata di anno in anno.

Tale riduzione dell’aliquota potrebbe essere applicata anche agli altri bonus edilizi, a loro volta prorogati fino al 31 dicembre 2024. Questo ad eccezione del bonus facciate che, in assenza di correttivi, sarà ancora valido solo per spese effettuate entro il 31 dicembre 2022.