Non tutti vedono cose negative negli ultimi interventi sul superbonus fatti dal legislatore con il decreto Aiuti quater. C’è chi li ritiene

l’occasione per poter ottenere un incentivo che sia strutturale e quindi costante nei tempi lunghi, finalizzato all’efficientamento energetico e alla riduzione del rischio sismico del patrimonio edilizio del nostro Paese. Tanto più se si pensa che, come dimostrano i dati e gli studi a disposizione, l’investimento che lo Stato fa concedendo gli incentivi viene in buona parte recuperato in termini di aumento del Pil e delle entrate fiscali, senza contare i ritorni occupazionali e il risparmio energetico realizzato nel lungo periodo.

L’opportunità è vista dalla Rete Professioni Tecniche (RPT) ricevuta in audizione presso la Commissione bilancio del Senato della Repubblica.

Le novità superbonus per condominio e villette bifamiliari

Ricordiamo che il decreto Aiuti quater (art. 9) ha rivisto il superbonus condominio e villette bifamiliari ed ha introdotto altre modifiche.

In dettaglio, per lavori fatti su edifici condominiali e su villette bifamiliari, il 110 resta per spese fatte fino al 31 dicembre 2022. Mentre per le spese sostenute nel 2023 il superbonus scende al 90% (quindi non più 110%) Resta, invece, fermo quanto già previsto per le spese 2024 e 2025. In questo caso la potenziata detrazione fiscale scende rispettivamente al 70% e 65%.

Il 110 è però salvo anche per le spese 2023 a condizione che risulti presentata CILAS (Certificazione inizio lavori asseverata superbonus) entro il 25 novembre 2022. Se trattasi di lavori condominiali, anche la delibera che autorizza i lavori deve essere stata adottata entro la citata data.

Le altre novità sul 110

Si stabilisce altresì che:

  • per le villette unifamiliari, il superbonus 110 è fino alle spese fatte entro il 31 marzo 2023 (non più 31 dicembre 2022), a condizione che entro il 30 settembre 2022 risulti raggiunto almeno il 30% dell’intervento complessivamente previsto (c.d. SAL 30%). Se non rispettata la condizione del SAL, il bonus al 110 si ferma alle spese fatte entro il 30 giugno 2022
  • si prevede un superbonus 90% per lavori sull’abitazione principale iniziati nel 2023 e con riferimento alle spese sostenute nel 2023, il tutto a condizione che il reddito del committente non superi 15.000 euro
  • infine, è data la possibilità al cessionario (a seguito della cessione del credito) di utilizzare il superbonus in 10 anni (invece che quattro o cinque).

Superbonus, le ultime proposte (una detrazione per sempre)

Secondo gli esperti intervenuti all’audizione, l’abbassamento del livello di detrazione superbonus al 90% può considerarsi accettabile visto che, comunque, si tratta di un beneficio fiscale la cui durata non era prevista in maniera illimitata, quindi, non strutturale.

Allo stesso tempo, tuttavia, gli stessi ritengono, invece, auspicabile che si debba arrivare al 100% per il Sismabonus, vista la complessità dell’intervento ed il suo carattere strategico, legato alla sicurezza delle persone.

Quanto previsto con il decreto Aiuti quater è da vedersi solo come un primo passo verso la riorganizzazione dell’intero comparto dei bonus edilizi. Due sono le proposte. Una durata della detrazione medio-lunga per tutti i bonus casa (almeno 10 anni) e uno sgravio fiscale fisso tra il 90% ed il 100% per sempre (quindi, che non sia poi oggetti di future modifiche).

Trovi qui il comunicato stampa RTP dell’audizione sul superbonus.