Il nostro Paese si prepara ad avere il nuovo governo, che salvo clamorosi colpi di scena, avrà alla guida Giorgia Meloni. Le elezioni del 25 settembre 2022, hanno visto la leader di Fratelli d’Italia, come vincente (oltre il 26% di preferenze) e tutta la colazione del Centrodestra. Dunque, i numeri per governare l’Italia ci sono. Tra i nodi da affrontare, non appena il nuovo esecutivo si insedierà, c’è quello de superbonus.

Cosa farne del bonus 110, mantenerlo così com’è, modificarlo oppure cancellarlo del tutto?

La questione è di fondamentale importanza, in quanto, dalla decisione potrebbero dipendere le sorti del settore edilizio e dei cantieri già avviati.

La cessione del credito è quasi al blocco totale, nonostante i flebili sforzi dell’ultimo governo di dare una spinta. C’è poi da considerare che in alcuni casi, la possibilità di godere della super detrazione fiscale ormai è preclusa in quanto già scaduta.

Intanto, da fonti interne al partito di Fratelli d’Italia, iniziano a girare voci su come potrebbero venire riordinati i bonus casa.

La scadenza del superbonus per il condominio

Il superbonus ha vita più lunga per i lavori fatti sull’edificio condominiale. In realtà la detrazione si mantiene nella misura del 110% solo ancora per un altro anno, ossia fino alle spese fatte entro il 31 dicembre 2023. Poi scende al:

  • 70% per le spese sostenute nel 2024
  • 65% per le spese sostenute nel 2025.

Stessa cosa è prevista per le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte e professione, per i lavori effettuati su edifici composti da due a 4 unità immobiliari distintamente accatastate. Ciò anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche. Si pensi al caso di un edifico formato da due appartamenti dove al sub 1 vive un soggetto con la sua famiglia e al sub 2 vive il fratello.

Il 110 per villette è già scaduto (in parte)

E’, invece, già scaduto (in parte) il superbonus villetta unifamiliari.

In questo caso, infatti, il beneficio è:

  • fino alle spese sostenute entro il 30 giugno 2022
  • oppure fino alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 a condizione che al 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo (c.d. SAL 30%).

Quindi, se entro il 30 settembre 2022 non si è raggiunto la suddetta percentuale di SAL, il superbonus può essere goduto solo sulle spese fatte entro il 30 giugno scorso.

Superbonus per Onlus, Iacp e associazioni sportive

Ci sono poi i lavori fatti dagli Iacp, ossia case popolari (ed enti con le stesse finalità sociali) su immobili, di proprietà o gestiti per conto dei comuni, adibiti a edilizia residenziale pubblica. In tal caso il 110 è per spese fatte entro il 30 giugno 2023 ovvero entro il 31 dicembre 2023 a condizione che al 30 giugno 2023 siano stati eseguiti lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo.

Stesse cosa vale per le cooperative di abitazione a proprietà indivisa per interventi su immobili assegnati in godimento ai propri soci.

La scadenza del superbonus è al 30 giugno 2022 per le associazioni e società sportive dilettantistiche e al 31 dicembre 2025 per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus), le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale.

La scadenza degli altri bonus edilizi e la nuova linea del governo

La legge di bilancio 2022 è da ultimo intervenuta anche per prorogare, fino alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2024, gli altri bonus edilizi. Ci riferiamo a:

  • bonus ristrutturazione
  • ecobonus ordinario
  • sismabonus ordinario
  • bonus mobili
  • bonus verde.

Discorso diverso per il bonus facciate. Questo, se non si interviene, è in scadenza (con la percentuale di detrazione al 60%) con le spese fatte entro il 31 dicembre 2022.

Il governo Meloni, potrebbe intervenire con un riassetto di tutti i bonus edilizi in essere. Si parla della possibilità di stabilire una percentuale di detrazione tra il 60% e 70% per tutti questi bonus (incluso il superbonus).

Una percentuale di detrazione unica che sarebbe garantita per lungo termine (quindi, non prorogata di anno in anno) e che potrebbe venire diversificata sulla base di alcuni fattori (ad esempio, un superbonus diversificato tra prima e seconda casa).

Restiamo alla finestra, per capire cosa succederà.