In un documento pubblicato in questi giorni, l’UIF (Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia) esprime le preoccupazioni legate al possibile mercato di capitali illeciti che potrebbe generarsi intorno al superbonus 110% ed agli altri bonus fiscali per i lavori sugli immobili previsti dal nostro legislatore.

Il documento diffuso, in sede di premessa, mette in evidenza come il prolungarsi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha inciso e sta continuando ad incidere negativamente sulla liquidità delle imprese e delle famiglie, accentuando le tensioni finanziarie e la debolezza del tessuto economico del nostro Paese.

Cessione del credito e sconto in fattura per superbonus 110% e non solo

In ambito superbonus 110% ed altri bonus fiscali sulla casa (bonus ristrutturazione, bonus facciate, ecc.), come noto, il legislatore ammette la possibilità, per il beneficiario, di optare, in luogo della detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi:

  • per lo sconto in fattura da parte della stessa impresa che esegue i lavori (la quale poi lo recupera nella forma del credito d’imposta che può utilizzare in compensazione in F24 oppure cedere ulteriormente a terzi, inclusi istituti di credito e finanziari)
  • oppure per la cessione del credito a terzi soggetti, inclusa la stessa imprese che effettua i lavori ed inclusi istituti di credito e finanziari. Il cessionario (ossia chi riceve il credito) può poi ulteriormente cederlo.

Cessione credito nel superbonus 110% ed altri bonus fiscali: nessuna limitazione

Proprio con riferimento alla cessione dei crediti, il legislatore non pone nessuna limitazione alle cessioni né alla tipologia di cessionari ammissibili. Ciò sta significando, come evidenzia l’UIF, che la cessione può, dunque, avvenire in favore:

  • sia di banche e intermediari finanziari
  • sia di altri soggetti non puntualmente identificati, quali fornitori di beni e di servizi necessari alla realizzazione degli interventi, persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti.

Superbonus 110% e bonus lavori sulla casa: le preoccupazioni dell’UIF

Da ciò ne deriva, per l’UIF, la necessità di monitorare le operatività connesse alle richiamate cessioni di crediti fiscali, con lo scopo di evitare che la monetizzazione dei bonus sia realizzata con capitali illeciti.

Occorre in particolare calibrare la profondità e l’intensità dei presidi antiriciclaggio, valutando con attenzione il profilo degli eventuali cessionari che entrano in relazione con i soggetti obbligati, intensificando i controlli rispetto a richieste di sconto di crediti acquistati in precedenza, soprattutto se in misura massiva.

Non bisogna altresì tralasciare nemmeno la circostanza che ci sono società o enti costituiti specificamente al solo scopo di essere impiegati nelle cessioni di crediti fiscali.

Tali società spesso utilizzano siti web e pubblicità online per far conoscere le proprie offerte commerciali a fronte dei crediti che il contribuente intende cedere. Tuttavia, queste campagne pubblicitarie ed il modo in cui sono fatte si rivolgono (anche se con professionalità) ad una pluralità indifferenziata di soggetti tanto da portare con se il sospetto che l’attività di acquisizione dei crediti sia esercitata nei confronti del pubblico in assenza delle prescritte autorizzazioni.

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