Sarebbe a rischio la proroga fino al 2023 del superbonus 110%. È l’indiscrezione delle ultime ore. I fondi previsti a tal fine, infatti, scenderebbero a 12 miliardi di euro nel triennio rispetto ai 18 miliardi inizialmente previsti con il PNRR (Piano Nazionale di ripresa e resilienza).

Superbonus 110%: la proroga nella legge di bilancio 2021

Il superbonus 110% è introdotto con l’art. 119 del decreto Rilancio e ritoccato dalla legge di bilancio 2021. In dettaglio, a seguito di tali interventi modificativi, l’ambito temporale di applicazione del superbonus 110% previsto dalla normativa vigente prevede che il beneficio spetta:

  • per la generalità dei contribuenti, con riferimento alle spese fatte dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022
  • a fronte di spese fatte nel periodo 1° luglio 2020 – 31 dicembre 2022, nel caso di interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali nonché dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione, con riferimento ad edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate posseduti da un unico proprietario o in comproprietà, per i quali alla data del 30 giugno 2022 sono effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo
  • per spese sostenute nel periodo 1° luglio 2020 – 30 giugno 2023, in caso di interventi effettuati dagli istituti autonomi case popolari (IACP), per i quali alla data del 31 dicembre 2022 risultano effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo.

Superbonus 110% proroga al 2023 con rischio

Con il PNRR e sulla base della proposta delle Commissioni riunite di Camera e Senato nella relazione al Recovery plan, sarebbero previste nuove risorse da destinare alla proroga del superbonus 110% fino al 31 dicembre 2023 per tutti i contribuenti.

Tuttavia, come anticipato, secondo le ultime indiscrezioni tale proroga sembrerebbe a rischio in virtù della riduzione del fondo che si intenderebbe stanziare. Dura la reazione di Confindustria, che attraverso il proprio vicepresidente per il credito, la finanza e il fisco, Emanuele Orsini, fa sapere che l’eventuale mancata proroga

sarebbe un gravissimo errore in quanto danneggerebbe il settore delle costruzioni, che è volano dell’economia e ad alta intensità di disoccupazione.

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