Da quando ha fatto il suo debutto il Superbonus 110% ha attirato in poco tempo l’interesse di un gran numero di persone che proprio grazie a questa agevolazione hanno potuto finalmente fare i lavori di casa da tempo rimandati. Allo stesso tempo non mancano le criticità, soprattutto per via dei diversi cambiamenti normativi con cui si è dovuto fare i conti nel corso degli ultimi mesi.

Una situazione che non passa di certo inosservata, contribuendo anzi ad alimentare i dubbi in merito.

Proprio in tale ambito pertanto si invita a non farsi trovare impreparati. In particolare interesserà sapere che vi sono dei documenti da conservare se si accede al Superbonus 110% e che il Fisco può chiederti in caso di controlli. Ecco di quali si tratta.

Superbonus 110%, i documenti da conservare e che il Fisco può chiedervi

Abbiamo già avuto modo di vedere assieme come con il decreto Aiuti il Governo ha cercato di dare una svolta all’impasse che si è creata nel meccanismo di cessione del credito. Proprio soffermandosi sul Superbonus 110% vi invitiamo a non farvi trovare impreparati.

Questo in quanto il bonus in questione finisce inevitabilmente sotto la lente di ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate che attua dei controlli ad hoc al fine di individuare eventuali comportamenti illeciti da parte dei soggetti richiedenti.

In particolare interesserà sapere che vi sono dei documenti da conservare se si accede al Superbonus 110% e che il Fisco può chiederti in caso, appunto, di controlli. Ma di quali si tratta?

Agenzia delle Entrate: entro quanto tempo può effettuare i controlli sulla dichiarazione dei redditi

Ebbene, il primo elemento a finire al centro dell’attenzione è la dichiarazione dei redditi. L’Agenzia delle Entrate controlla che siano rispettati i requisiti richiesti per poter accedere a tale agevolazione. In particolare si accerta della presenza o meno delle varie certificazioni da inviare all’ENEA.

Allo stesso tempo, come già detto, è fondamentale conservare tutta una serie di documenti. Tra questi, come è facile immaginare, si annoverano le fatture per le spese effettuate. Ma non solo, anche la ricevuta del bonifico che attesti il pagamento dei lavori, oltre che copia del verbale di delibera dell’assemblea condominiale nel caso in cui si tratti di interventi svolti su parti comuni di edifici.

Il Fisco, ricordiamo, può effettuare i controlli in merito entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi attraverso cui è stata richiesta la detrazione. Proprio cinque anni, quindi, è il lasso di tempo da tenere in considerazione e in cui conservare i documenti inerenti il Superbonus 110% onde evitare di farsi trovare impreparati in caso di controlli.