L’Agenzia delle entrate ha da poco pubblicato la guida al “superbonus 110% giugno 2022”, aggiornata con tutte le novità intervenute fino ad oggi. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Superbonus 110 arriva la nuova guida dell’Agenzia delle entrate

L’aggiornamento della guida dell’Agenzia delle entrate al superbonus 110% è stato reso necessario in quanto, rispetto alla prima versione di questa misura, sono state apportate numerose modifiche normative che sono quasi sempre andate in senso restrittivo, a cominciare dall’Istituto della cessione del credito d’imposta.

Ricordiamo che tale misura è stata introdotta nel nostro ordinamento grazie al decreto legge n. 34/2020 (decreto Rilancio). Tale norma, sostanzialmente, ha incrementato al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute per realizzare specifici interventi, come quelli di:

  • efficienza energetica;
  • riduzione del rischio sismico;
  • installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

“Norme e provvedimenti successivi (da ultimo, la legge di bilancio 2022, il decreto legge n. 4/2022, il decreto legge n. 17/2022 e il decreto legge n. 50/2022), si legge nella stessa guida hanno introdotto modifiche sostanziali alla disciplina che regola l’agevolazione e individuato alcune misure di contrasto alle frodi”.

Il nuovo dossier è strutturato in 8 paragrafi:

  • Introduzione
  • L’agevolazione
  • Interventi agevolabili
  • Alternative alle detrazioni
  • Controlli dell’Agenzia e gli strumenti di contrasto alle frodi
  • Adempimenti
  • Tabelle riepilogative
  • Per saperne di più

In arrivo una nuova modifica normativa

La nuova guida, ovviamente, non contempla le ulteriori modifiche al superbonus 110 che il governo vorrebbe presto apportare e che riguardano l’istituto della cessione del credito.

La modifica che il governo vorrebbe introdurre, già con la conversione in legge del decreto Aiuti, riguarda la possibilità di ampliare la portata della cessione credito d’imposta. In breve, si vorrebbe dare la possibilità alle banche e alle società appartenenti a gruppi bancari di cedere i crediti d’imposta dei bonus edilizi ad altri soggetti con partita Iva.

In particolare, la norma parla di correntisti che non siano qualificabili come consumatori o utenti.