Il superbonus 110%, come ormai ben noto, può essere goduto nella forma delle detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi, oppure è possibile optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito.

Lo sconto in fattura è quello applicato direttamente dall’impresa che esegue i lavori, la quale poi recupera il corrispettivo scontato nella forma del credito d’imposta.

La cessione del credito può essere fatta, invece, sia verso la stessa impresa che fa i lavori sia verso terzi soggetti, inclusi istituti di credito e finanziari (banche, imprese assicurazioni ecc.).

Il visto di conformità per lo sconto o la cessione del superbonus 110%

In caso di opzione per lo sconto in fattura, il contribuente deve acquisire il visto di conformità (rilasciato da commercialisti, consulenti del lavoro, CAF, ecc.).

Inoltre, laddove gli interventi oggetto di superbonus 110% si configurassero come lavori di risparmio energetico o antisismici, occorre acquisire, sia in caso di detrazione sia in caso di opzione per lo sconto in fattura o cessione del credito, l’asseverazione da parte del tecnico abilitato (ingegnere, architetto, ecc.).

Visto di conformità superbonus 110%: la denuncia dei commercialisti all’ABI

Proprio con riferimento all’acquisizione della suddetta documentazione, l’Unione giovani dottori commercialisti esperti contabili (Ugdcec), ha presentato, nei giorni scorsi, una segnalazione all’ABI (associazione bancaria italiana) in cui si denuncia come stanno iniziando a verificarsi situazioni in cui

alcuni Istituti di Credito, a seguito di sottoscrizione di “Convenzioni” con Società di Revisione, agiscano e insistano (per non utilizzare il termine “OBBLIGHINO”) affinché il “visto di conformità” introdotto e previsto dal comma 11 dell’art. 119 del “Decreto “Rilancio” (detrazioni fiscali per Superbonus) sia rilasciato esclusivamente da dette società.

Si tratta, come ha sottolineato il Presidente Matteo De Lise, “di un comportamento censurabile senza alcuna remora poiché viola principi fondamentali sui quali è basata la nostra professione ed il libero mercato”.

Il comunicato stampa di denuncia, si chiude con un invito ai professionisti del settore a far pervenire eventuali altre istanze di segnalazione di tali comportamenti in modo tale da inoltrarle alle competenti Autorità (ossia ABI e AGCM – Autorità Garante della Concorrenza del Mercato).

Potrebbero anche interessarti: