Tutti i contribuenti che hanno debiti con Equitalia verosimilmente sono stressati dalle richieste di recupero crediti dell’Ente di riscossione. Su questo la giurisprudenza in generale è molto restrittiva. Tuttavia una recentissima sentenza ha aperto una strada che potrebbe portare ad una serie di ricorsi a catena. Di che cosa si tratta?

Debiti Equitalia: condono 2017 in arrivo?

La Cassazione ha individuato alcuni limitati casi in cui le modalità di riscossione debiti di Equitalia possano essere direttamente associati a forme di stress e dare diritto a rimborso.

Questo non vale per il semplice disagio che il contribuente possa avvertire per il fermo auto o simili, anche qualora l’ente di riscossione faccia valere la sua pretesa dopo diverso tempo.

Vediamo dunque quali sono i casi in cui Equitalia può essere chiamata al rimborso secondo quanto previsto dalla giurisprudenza in merito.

Rimborsi Equitalia: ecco quando sono ammessi

Il contribuente che ha un debito con Equitalia può chiedere il risarcimento da stress in caso di:

  • danno grave (ad esempio in caso di licenziamento del lavoratore impossibilitato a recarsi sul posto di lavoro in seguito a fermo amministrativo illegittimo);
  • responsabilità processuale aggravata (dimostrando al giudice che Equitalia ha agito in malafede o colpa grave pur consapevole di non vantare pretese legittime).