Un importante aggiornamento arriva per l’elenco dei comuni aderenti e non aderenti allo stralcio debiti fino a 1.000 euro previsto dalla legge di bilancio 2023.

C’è la decisione del comune di Napoli, il cui orientamento era verso il NO. Ma vediamo, invece, cosa ha deciso l’ente locale della città partenopea.

Facendo un passo indietro, dobbiamo ricordare che la manovra 2023, tra le misure destinate alla c.d. page fiscale ha previsto l’annullamento automatico per i carichi affidati all’Agente di riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 dalle amministrazioni statali (centrali), dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, di importo residuo fino a 1.000 euro.

L’operazione di annullamento sarà automatica, quindi, senza necessità per i cittadini di fare domanda. La cosa si farà alla data del 31 marzo 2023 e lo stralcio totale deve intendersi comprensivo di

  • quota capitale del debito
  • sanzione
  • interessi per ritardata iscrizione a ruolo.

Laddove, oggetto del debito siano le sanzioni per violazione del codice della strada, l’annullamento interesserà solo gli interessi. Pertanto, la muta dovrà essere pagata.

Per i comuni

La regola detta in premessa riguarda i debiti affidati all’Agente riscossione dalle amministrazioni centrali. Se, invece, si tratta di debiti affidati dalle amministrazioni locali (comune, provincia e regione), la manovra concede la possibilità per tali amministrazioni di tirarsi fuori.

Quindi, di decidere di non applicare lo stralcio debiti per imposte e tasse di propria competenza, come IMU, TASI, ecc.

A questo fine l’ente locale è chiamato ad adottare apposito provvedimento (delibera) e questa cosa è da farsi entro il 31 gennaio 2023. La decisione, entro la stessa data, deve essere comunicata anche all’ente di riscossione.

Se però l’ente non adotta nessuna delibera, lo stralcio interesserà solo sanzione ed interessi e non anche la quota capitale del debito.

Stralcio debiti, la decisione di Napoli

La possibilità per le amministrazioni locali di decidere in autonomia la non applicazione dello stralcio debiti è stata voluta per salvaguardare le casse di tali amministrazioni.

Ogni amministrazione, in base alla propria situazione finanziaria, quindi è libera di scegliere se aderire o meno.

La scelta di non aderire però, come detto, deve risultare espressamente da un provvedimento. I primi comuni a tirarsi fuori dallo stralcio debiti sono stati Roma e Milano. A ruota hanno seguito altre città illustri come Bologna, Firenze, Piacenza, Verona, Bari, Terni.

Inizialmente era orientato verso il NO anche il comune di Napoli. Tuttavia, con una decisione a sorpresa e nonostante le proprie casse non siano in buone acque, l’amministrazione locale del capoluogo campano ha deciso di dire SI.

Salvo ripensamenti dell’ultimo istante (è il 31 gennaio 2023 per i comuni il giorno della verità sullo stralcio debiti), dunque, il comune di Napoli si aggiunge alla lista di quei comuni che già hanno fatto sapere di aderire a questa sanatoria, quali ad esempio Lecce, Pistoia, Lucca, Arezzo Acerra, Messina, Sondrio, Sarno, Nocera Superiore, Fondi, Aosta. Dice SI allo stralcio debiti anche Torino.

Tutto si traduce nel fatto che saranno stralciati in automatico sanzioni ed interessi, mentre i comuni recupereranno la quota capitale del debito. Per le multe lo stralcio è solo per gli interessi.