Dal primo luglio è scattato il divieto di pagamento stipendio in contanti. Per i datori di lavoro che trasgrediscono sono previste sanzioni. Ma quali metodi sono ammessi per il pagamento stipendio?

Pagamento stipendio contanti: multe mensili per i datori di lavoro

Secondo le ultime indicazioni è prevista la multa mensile per il datore di lavoro che paga in contanti. L’importo della multa mensile va da mille a 5 mila euro. La nota dell’Ispettorato del Lavoro ha anche chiarito che la multa non dipende dal numero di dipendenti.

A titolo di esempio se per tre mesi viene pagato lo stipendio in contanti la sanzione è pari a 1666,66 euro moltiplicato per i tre mesi quindi arriva a 5 mila euro. E questo a prescindere che la violazione riguardi un solo o più dipendenti.

Si può pagare lo stipendio su carta prepagata?

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha chiarito che è ammesso il pagamento dello stipendio su prepagata postepay purché il datore rispetti l’onere di conservare le ricevute di pagamento. Oltre al bonifico infatti sono ammesse tutte le forme di pagamento elettronico dello stipendio e i versamenti su carta prepagata anche senza IBAN. Ricordiamo però a tal proposito che la firma della busta paga non costituisce prova dell’avvenuto pagamento dello stipendio quindi è onere del datore conservare le ricevute dei versamenti per poter provare la regolarità della retribuzione mensile.