Stalking condominiale, le liti anche violente e il disturbo sono frequenti, ma si possono fermare. La figura dello stalking condominiale è ancora in fase di assorbimento.

Si tratta di una particolare applicazione giurisprudenziale della figura criminosa. La realtà condominiale rappresenta terreno fertile per la nascita di contrasti e dissidi. Vediamo insieme come riconoscere lo Stalking condominiale e come reagire

Stalking condominiale come riconoscerlo?

Le statistiche rilevano che una buona percentuale dei reati di stalking si realizzano nel condominio, dove gli animi esacerbati da rancori pregressi o le innumerevoli incomprensioni e intolleranze nei rapporti di vicinato.

Veri e propri atti persecutori commessi in ambito condominiale da persone che trascendono sino a rendere difficile la vita ai loro vicini di casa.

Atti che possono tradursi e trasmodare in condotte persecutorie. In questi casi si parla di delitto di stalking (articolo 612 bis del Codice penale), punito con la reclusione da reclusione da sei mesi a quattro anni. Le semplici molestie vengono punite con l’arresto fino a sei mesi o l’ammenda fino a euro 516.

Stalking condominiale: le varie sentenze della Cassazione

La recente sentenza della Cassazione n. 26878/2016, ha confermato la condanna per stalking a carico del condomino che aveva esasperato un suo vicino di casa, determinando grave stato di ansia e costringendolo a sottoporsi a terapie tranquillanti e ad assentarsi dal luogo di lavoro.

Emblematica la sentenza del Tribunale di Padova del 23 marzo 2015. Alcuni condomini avevano lamentato comportamenti particolarmente pesanti: minacce e insulti ai vicini di casa, rumori, bestemmie e altre amenità analoghe. Il Tribunale ha emesso condanna per stalking poiché le condotte dell’imputato avevano ingenerato un profondo stato di ansia nei condomini, costretti a sprangare le porte di casa e a limitare le proprie uscite per non incontrarlo. Già il giudice per le indagini preliminari aveva disposto che l’indagato si allontanasse dal condominio e la misura aveva riportato la pace tra i condomini.

Analogo caso deciso dal Tribunale di Genova il 24 aprile 2015, spiati dalle finestre, suonare musica a tutto volume nel cuore della notte, bussare alle pareti con un bastone, buttare la spazzatura dal balcone e, per completare, anche minacce.

Stalking condominiali: precisazioni

Molte sono le sentenze hanno ritenuto che il delitto di stalking si realizzi quando il comportamento minaccioso o molesto abbia arrecato grave e continuo stato di turbamento ovvero abbia ingenerato fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona cara, sino a costringere la vittima ad alterare le proprie abitudini di vita, e comunque, per la fattispecie anche due sole minacce o molestie.

Peraltro, la sentenza n. 35778/2016 della Cassazione ha aggiunto che non è sempre necessario che allo stato di ansia e di paura si associ il mutamento di abitudini.

Lo Stalking condominiale è complessa e non facile da dimostrare nella pratica. Ed è per questo che la sentenza n. 20895/2011, ha precisato che integra il delitto di atti persecutori la condotta di colui che compie atti molesti ai danni di più persone anche in condominio.