Che fare quando lo SPID non funziona? Probabilmente in molti avranno notato quanto la pronuncia dell’acronimo SPID risulti assonante con la parola inglese “speed”. “Velocità”, il dettame ombra dei nostri tempi. Più l’operazione è rapida, più è conveniente. Niente code, niente ricerca di parcheggi né file eterne agli sportelli della Pubblica amministrazione… In fondo l’identità digitale celata sotto quelle quattro iniziali è una sorta di compendio dei dettami della società contemporanea: agire da remoto per risparmiare tempo. Una comodità alla quale difficilmente si rinuncia, specie dopo aver sperimentato cosa significhi vivere per un periodo, anche contenuto, a distanza siderale dalle relazioni interpersonali dirette.

L’irruzione della pandemia nella nostra quotidianità ha portato a un aggiornamento repentino della tecnologia. Il quale, di rimando, ha permesso di accelerare su una strada imboccata già da tempo, portando man mano anche la Pubblica amministrazione ad adeguarsi alle necessità dei tempi. E, perché no, anche dei modi. L’Agenzia delle Entrate, piuttosto che l’Inps, fino ad arrivare agli enti comunali: lo SPID, forse, non è obbligatorio sulla carta ma di fatto è come se lo fosse. Questo come tutti gli strumenti in grado di facilitare la relazione fra il cittadino e gli sportelli pubblici, per consulenze, modulistica e persino per i pagamenti.

SPID che non funziona: difetti ed errori

Acclarata l’utilità dell’identità digitale, è chiaro pure che sempre di tecnologia si tratta. Accanto alla comodità, quindi, si affiancano gli alti e bassi degli sportelli informatici, i cui difetti sono spesso poco chiari a chi utilizza i sistemi digitali con competenze basilari in fatto di strumenti elettronici. Questo per dire che, nel momento in cui il sistema dello SPID o di qualunque altro sistema simile segnala un errore, non è sempre facile raccapezzarci per trovare la soluzione giusta. Anzi, si tratta di una situazione che, spesso, sortisce l’effetto opposto a quello di apprezzamento per l’elasticità delle procedure digitali, portandoci a rimuginare sull’eccessiva digitalizzazione.

Potrebbe però essere di conforto sapere che, perlopiù, quando lo SPID non funziona la colpa è di problematiche circoscritte. Risolvibili anche con una breve assistenza, o addirittura da per sé. Nella maggior parte dei casi si tratta di problemi di autenticazione, oppure della necessità di aggiornamento della password. Intoppi che, con alcune semplici passaggi, possono essere risolti rimettendo tutte le tessere al loro posto. E riportando la nostra opinione sulla digitalizzazione degli sportelli pubblici su standard più elevati. Considerando che buona parte dei cittadini utilizza il proprio SPID tramite l’app di Poste Italiane, il vademecum dell’ente può essere utile anche in senso generale.

La scelta del provider

Serve sempre aiuto tecnico quando non funziona lo SPID? Come detto, non è sempre necessario richiedere un’assistenza diretta. Anche perché, dopo diverso tempo trascorso a braccetto con l’identità digitale, qualche piccolo difetto è diventato noto alla maggior parte degli utenti. Del resto, la richiesta dello SPID è tutt’altro che complessa e, per questo, anche le soluzioni a eventuali problemi riscontrabili nel funzionamento non richiedono grosse competenze informatiche. Per chi non avesse fatto ancora la propria richiesta, però, è bene sapere che l’identity provider per eccellenza, ossia PosteID, ha modificato i suoi standard procedurali, chiedendo un contributo per l’attivazione. Niente più gratuità quindi, con polemiche annesse, anche se Poste ha atteso più di un anno prima di mettere sulle spalle dei cittadini i 12 euro per l’attivazione. Questo non toglie che alcune soluzioni per ottenere lo SPID in modo gratuito, anche con PosteID, ci siano. Ad esempio, con una Carta d’identità elettronica e un contributo simbolico di 1 euro, il riconoscimento potrebbe essere effettuato a distanza, evitando di spendere somme più elevate o cambiare provider.

Detto questo, si parlava di problematiche. Frequenti forse, ma di sicuro non irrisolvibili.

SPID che non funziona: numero verde o Assistenza digitale?

È interessante come siano gli stessi fruitori del servizio a scambiarsi informazioni circa i difetti individuabili nel sistema e sulle relative soluzioni. I problemi più frequenti riguardano i malfunzionamenti che impediscono la buona riuscita dell’accesso. A volte si tratta di criticità del meccanismo, altre ancora di un errore commesso dall’utente. Nel primo caso, la soluzione migliore sarebbe certamente una segnalazione all’assistenza tramite il numero verde 800.00.77.77, messo a disposizione proprio per risolvere tali problematiche. Si tratta di un numero attivo h 24 in caso di richiesta di sospensione delle credenziali, altrimenti sarà possibile chiamare dalle 8 alle 20, dal lunedì al sabato. Per chi volesse procedere in modo totalmente digitale, meglio l’Assistenza di Poste Italiane. Un form che dovrà essere compilato in ogni sua parte per ricevere un aiuto puntuale, in particolare specificando “SPID” nella casella di selezione dell’area di interesse.

Blocco SPID o Codice ID

Occhio però a non commettere errori grossolani, come i tentativi di ingresso ripetuti (ovviamente perché senza successo). In quanto sistema digitale, gli standard di sicurezza sono decisamente elevati. E, per questo, in ottemperanza ai dettami di protezione dell’utente e della sua identità, a seguito di un ripetuto numero di tentativi vani lo SPID verrebbe bloccato. Cosa fare in questi casi? Attesa paziente di una mezz’ora prima di riprovare, senza nemmeno il bisogno di contattare l’assistenza. Cosa da fare, invece, se a essere bloccato fosse il Codice PosteID. Lo sblocco sarà ad appannaggio esclusivo del provider. Del resto, in ballo c’è un’identità. Digitale, ma pur sempre un’identità.