Nasce lo SPID con delega. Lo prevede il decreto Semplificazioni approvato dal Consiglio dei Ministri della seduta del 28 maggio 2021 recante la governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di snellimento delle procedure.

Cos’è lo SPID e a cosa serve

Lo SPID (Sistema Pubblico d’Identità Digitale) serve per accedere a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione attraverso una coppia di credenziali (username e password).

Si tratta di credenziali uniche che permettono ai cittadini, imprese e lavoratori di non dover disporre di credenziali differenti a seconda della Pubblica Amministrazione ai cui servizi bisogna accedere.

In altri termini con le stesse credenziali SPID è ammesso accedere ad esempio ai servizi:

  • Agenzia delle Entrate
  • INPS
  • INAIL
  • ecc.

A partire dal 1° marzo 2021 i suddetti enti non rilasciano più credenziali proprie, in quanto a decorrere dalla citata data l’accesso ai loro servizi online può avvenire solo tramite SPID o altre identità elettroniche (CIE, CNS). Ad ogni modo, ad esempio, a chi possiede già credenziali Fisconline per i servizi Agenzia delle Entrate, è permesso continuare ad utilizzarle fino al 30 settembre 2021. Dal 1° ottobre l’unica modalità è l’identità digitale.

Decreto Semplificazioni: arriva lo SPID con delega

Al fine di agevolare il superamento del divario digitale, con il decreto Semplificazioni, tra l’altro, il legislatore intende favorire il sistema delle deleghe da parte di soggetti titolari di identità digitale.

In altri termini l’intento è quello di poter delegare un soggetto possessore di SPID ad accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione per conto di altro soggetto.

Si pensi, ad esempio, al caso del nonno che deve scaricare la CU dell’INPS ma che non ha lo SPID. In tal caso l’anziano potrebbe delegare il nipote titolare di SPID personale ad utilizzarlo per scaricare il citato documento.

Si dovranno, ad ogni modo, definire le modalità di conferimento della delega e soprattutto superare l’esame del Garante Privacy.

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