Gentile redazione sono a provi un quesito sulla detraibilità dell’imposta di bollo pagata sulle fatture relative alle spese sanitarie. Nel dettaglio vi domando se è corretto portare in detrazione nel Modello 730 l’intero importo della fattura comprensivo dell’imposta di bollo di 2 euro oppure se bisogna scomputare questo importo. Quindi, ad esempio per una fattura di 120 euro di cui 118 euro riferita alla prestazione sanitaria e 2 euro di imposta di bollo, devo portare in detrazione 118 euro oppure posso portare in detrazione 120 euro?

Gentile lettore

Il legislatore ammette la detrazione fiscale nella misura del 19% per le spese sanitarie sostenute per se e per i propri familiari fiscalmente a carico.

La detrazione si applica con una franchigia di 129,11 euro (in altre parole la detrazione scatterà su un importo complessivo di spese sanitarie superiore al citato importo).

In linea generale le prestazioni sanitarie sono esenti IVA ed in questo caso, trova applicazione il principio di alternatività tra IVA ed imposta di bollo secondo cui in caso di operazioni fuori campo IVA, escluse o esenti, occorre assolvere l’imposta di bollo di 2 euro laddove l’importo della fattura sia superiore ad euro 77,47 euro.

Dunque, se la fattura emessa da chi rende la prestazione sanitaria è esente IVA e l’importo da fatturare supera i 77,47 euro occorre assolvere su questa fattura l’imposta di bollo di 2 euro.

L’assolvimento può avvenire direttamente da parte di chi emette la fattura per poi rivalersi sul paziente addebitando i 2 euro nella fattura stessa oppure può essere assolta direttamente da quest’ultimo.

L’assenza dell’imposta di bollo rende la fatture fiscalmente non corretta

Le regola generale prevede il primo di due comportamenti. Quindi il funzionamento è identico a quello della rivalsa IVA. In altri termini, ad esempio, il dentista che ha reso la prestazione per un importi di 130 euro, emetterà fattura per tale importo assolvendo altresì l’imposta di bollo di 2 euro che poi addebiterà al paziente nella fattura medesima.

Quest’ultimo si ritroverà una fattura per complessivi 132 euro e ciò sarà quanto pagherà al dentista.

La detrazione del 19% potrà applicarsi sull’intero importo (132 euro), quindi, comprensivo anche di imposta di bollo e tale conferma è arrivata anche nella recente Risposta n. 268/E del 25 agosto 2020 (di cui abbiamo trattato nell’articolo “Fuori dalla detrazione l’onere aggiuntivo accessorio alla spesa sanitaria“).

Tuttavia, potrebbe capitare che il dentista emetta la fattura per l‘importo di 130 euro senza assolvere l’imposta di bollo lasciando l’onere di farlo al paziente. In questa ipotesi il paziente potrà calcolare la detrazione del 19% su 132 euro solo se assolve il bollo, altrimenti dovrà farlo su 130 euro.

Si tenga presente, comunque, che l’emissione di una fattura senza aver assolto l’imposta di bollo se obbligatoria renderà la fattura stessa un documento fiscale irregolare. Pertanto, si consiglia sempre di assolvere l’imposta per non avere contestazioni fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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