Le spese sanitarie effettuate all’estero possono essere detratte in dichiarazione dei redditi? Può infatti capitare che durante una vacanza fuori confine si debbano sostenere spese mediche o acquistare farmaci, talvolta costosi.

Come fare in questi casi? In Italia, si sa, basta esibire la tessera sanitaria e tutto viene registrato. Oppure riportare i dati della fattura indicante il proprio codice fiscale in dichiarazione dei redditi. Ma all’estero per le  spese sanitarie le cose cambiano. Quindi, come fare?

Spese sanitarie sostenute all’estero

La normativa vigente prevede che anche le spese sanitarie effettuate all’estero possano essere dichiarate e detratte nel modello 730 o Unico al pari di quelle effettuate in Italia.

Per quanto riguarda le spese sanitarie effettuate in Italia, il fisco già possiede gran parte delle informazioni rilasciate sul territorio nazionale di ciascun contribuente. Però non è in grado di conoscere quelle sostenute all’estero.

E’ quindi necessario conservare le ricevute da esibire al CAF o per eventuali controlli prima di portare in detrazione le spese sanitarie sostenute oltre confine.

Le fatture estere

La fattura rilasciata all’estero per le spese sanitarie di per sé non è sufficiente. Per avere pieno valore ai fini delle detrazioni fiscali, la stessa deve essere tradotta in lingua italiana da un traduttore giurato e il corrispettivo pagato in valuta locale, se diverso dall’euro, convertito in moneta comune col cambio ufficiale della BCE del giorno in cui è stato effettuato il pagamento.

I documenti sanitari, debitamente intestati al contribuente, possono anche essere presentati in lingua originale se rilasciati in inglese, francese, spagnolo o tedesco. Possono quindi essere tradotti personalmente senza bisogno del traduttore giurato. Diversamente dovranno essere sottoposti a traduzione ufficiale. Pena la non ammissibilità al sistema delle detrazioni fiscali.

Traduzione delle fatture

Si pensi, ad esempio, a tutti coloro che si recano nei Paesi dell’Est per cure odontoiatriche le cui fatture sono rilasciate in lingua originale.

Anche se recentemente molte cliniche si sono attrezzate per fornire ai loro pazienti un servizio di traduzione con pagamento in valuta euro, è sempre bene controllare che il documento contabile sia stato rilasciato in conformità con la normativa vigente in Italia.

A tal proposito, è bene ricordare che – come ha precisato l’Agenzia delle Entrate con la circolare n .122 del 1° giugno 1999 – che le spese di viaggio e soggiorno sostenute per recarsi sul posto dove verranno rilasciate le prestazioni sanitarie, non sono detraibili.

Quindi, se si va in vacanza all’estero o ci si reca in un Paese straniero per effettuare delle cure a pagamento, bisogna informarsi bene di come dovrà essere rilasciata la fattura. E se il documento contabile debba o meno essere tradotto in lingua italiana.