All’evento del decesso di una persona cara purtroppo sono legate le incombenze del funerale, per la cui organizzazione si sostengono spese di non poco conto. In media si spendo tra i 2.000 e 3.000 euro. Per fortuna il nostro legislatore fiscale ammette la possibilità di scaricare una parte di queste spese. Ossia, la possibilità di recuperarne il 19% nella dichiarazione dei redditi di chi le ha effettivamente pagate.

Questa chance è espressamente prevista dall’art. 15, comma 1, lett. d), del TUIR. La detrazione avviene secondo il principio di cassa.

Ne consegue che nel 730/2023 (anno d’imposta 2022) o Modello Redditi Persone Fisiche 2023, si possono detrarre le spese funebri “pagate” nel 2022.

L’indicazione avviene ai righi da E8 a E10 se si presenta il 730 o dai righi da RP8 a RP13 in caso di Modello Redditi. In entrambe le ipotesi si utilizza il codice 14.

Spese funebri, la detrazione

La detrazione 19% spese funebri spetta al soggetto che effettivamente sostiene la spesa. Quindi, ad esempio, se a pagare la spesa per il funerale della suocera è il genero, allora lo sgravio fiscale spetta a quest’ultimo. Anzi non è richiesto che ci sia per forza un vincolo di parentela tra chi sostiene l’onere e chi è deceduto.

Quindi, può anche detrarre la spesa, ad esempio, Tizio che ha pagato il funerale dell’amico Caio.

In merito alla tipologia di spesa ammessa, vi rientrano non solo quelle per le onoranze, ma anche quelle connesse al trasporto e alla sepoltura. Non si possono detrarre, invece, quelle spese pagate anticipatamente all’evento del decesso. Ad esempio, l’acquisto del loculo.

Si può avere lo sgravio anche se la spesa è pagata all’estero. Quindi, è il caso, ad esempio, di un soggetto che muore fuori dall’Italia e che deve essere portato in Italia. Spesso in questo caso la spesa per l’onoranza e per il trasporto è pagata ad agenzie funebri che si trovano all’estero.

Pagamento tracciabile, limite detraibile e documentazione

In tutti i casi, ai fini della detrazione, il pagamento deve risultare con strumento tracciabili (regola in vigore dal 2020). Quindi, non in contanti. E’ anche stabilito un limite massimo di spesa detraibile. Lo sgravio fiscale si può applicare su un massimo di 1.550 euro per ciascun decesso.

Bisogna conservare la fattura/ricevuta di spesa e la ricevuta dell’avvenuto pagamento tracciabile. In caso di pagamento con assegno, è necessario conservarne una copia.

Se poi si tratta di spesa pagata all’estero è richiesto che la documentazione in lingua originale comprovante la spesa stessa sia accompagnata da una traduzione giurata in lingua italiana. Se la fattura/ricevuta è redatta in inglese, francese, tedesco o spagnolo, la traduzione può essere eseguita e sottoscritta dal contribuente. Per la documentazione redatta in sloveno si può evitare la traduzione se il contribuente che deve detrarre la spesa è residente nella Regione Friuli Venezia Giulia

I requisiti per detrarre nel 730 le spese funebri

Andando a sintetizzare un po’ le cose, chi sostiene spese funebri può detrarre il 19%. L’onere si detrae per cassa e deve essere pagato con strumento tracciabile. Ai fini dello sgravio fiscale non serve avere alcun vincolo di parentela con il deceduto al quale è stato pagato il funerale.

Non si possono detrarre le spese sostenute prima della morte. Il beneficio si applica su un limite massimo di spesa pari a 1.550 euro per ogni decesso.

Ok alla detrazione anche se la spesa è sostenuta all’estero. In questi casi però alla fattura/ricevuta di spesa bisogna allegare la traduzione.