Abbiamo appurato che anche chi è proprietario di prima casa può fare domanda per il reddito di cittadinanza (e ad alcune condizioni, o meglio sotto una certa soglia di reddito, anche chi possiede la seconda casa intestata). La proposta dell’Anammi è quella di permette di usare l’importo sulla carta del Rdc per compensare eventuali debiti per le spese del condominio e regolarizzare situazioni di morosità.

Sono moroso con il condominio: posso usare la carta del reddito di cittadinanza per regolarizzare la mia posizione e pagare i debiti?

I dati settoriali confermano che la crisi economica rende molto difficile essere puntuali con i pagamenti: il numero di condomini morosi è salito al 30%.

Questo accade perché, nel novero delle spese mensili, quelle condominiali sono spesso considerate secondarie e rimandabili. E a rimetterci non di rado sono gli altri proprietari, quelli che pagano puntualmente e regolarmente.

Tra le spese di condominio scoperte ci sono interventi di manutenzione ordinaria, costi di pulizia e utenze. Spiega Giuseppe Bica, presidente Anammi: “Che l’Italia sia in recessione, gli amministratori di condominio lo avevano già capito basti pensare alle assemblee condominiali che vanno deserte per evitare di votare le delibere necessarie a far fronte a riparazioni e ristrutturazioni degli immobili, anche quando sono urgenti, o alla continua contestazione delle spese essenziali, come dimostrano le nostre rilevazioni”. L’idea di autorizzare l’uso della carta rdc per le spese condominiali nasce dalla considerazione della natura di queste voci, che non corrispondono a costi di lusso. Vedremo quindi se, sulla base di questa riflessione, il governo concederà la possibilità di utilizzare la carta del rdc come bancomat direttamente presso lo studio dell’amministratore di condominio.

Su questo argomento potrebbe interessarti anche leggere:

Il reddito di cittadinanza è pignorabile in caso di debiti del beneficiario?