Da agosto fino a novembre 2021 scatta l’SOS Pensioni.

Alcuni titolari del trattamento pensionistico potrebbero percepire un assegno più basso del solito.

Quali pensionati rischiano di subire un ‘taglio’ dell’assegno e perché?

Tutto dipenderà dalla prossima dichiarazione dei redditi.

Spieghiamoci meglio.

SOS Pensioni: taglio automatico dell’assegno per importo a debito

L’SOS Pensioni scatta da agosto 2021 per proseguire a settembre, ottobre e novembre. Eventuali tagli sugli assegni dipenderanno, infatti, dai primi conguagli 730.

Se dalla presentazione del modello 730 risulterà un importo a debito, ci penserà il Fisco a recuperare quanto dovuto direttamente dall’erogazione della pensione.

La decurtazione, in realtà, si verifica regolarmente ogni anno quando i pensionati devono restituire importi a debito all’Agenzia delle Entrate. Il recupero avviene sempre in modo automatico sull’assegno pensionistico.

A seguito dell’emergenza Covid, però, quest’anno con i nuovi termini e scadenze della presentazione 730/2021 cambia anche il periodo di recupero da parte dell’Amministrazione finanziaria tramite conguaglio automatico sulla pensione. E’ un meccanismo applicato anche sulle buste paga.

Tutto è slittato: se in genere il recupero è previsto entro il mese di agosto (entro due mesi dalla dichiarazione dei redditi), nel 2021 i termini del conguaglio vengono prorogati, così come è stato prorogato l’invio della denuncia dei redditi.

SOS Pensioni: ecco i nuovi termini per il conguaglio

A decorrere dal 10 maggio, pensionati e lavoratori dipendenti possono accedere al modello 730 precompilato da inviare entro il 30 settembre 2021.

Di conseguenza, recuperi (o rimborsi) dell’importo delle pensioni scatteranno da agosto 2021 per quei pensionati che presenteranno la dichiarazione dei redditi entro il 31 maggio 2021. Se risulterà un importo a debito, subiranno un taglio sull’assegno a causa del conguaglio a partire da agosto 2021.

In base alla data di presentazione della denuncia dei redditi, verrà effettuato il conguaglio. Quindi, per il pensionato che presenterà il 730 entro il 30 settembre 2021 (ultimo termine previsto) il conguaglio scatterà entro novembre 2021.

Il periodo di tempo durante cui pensionati (come i lavoratori dipendenti) potrebbero vedere aumentare (se a credito) o diminuire (se a debito) il proprio assegno sarà compreso tra agosto e novembre 2021.

Il crollo del PIL 2020 quanto potrà impattare sulle pensioni nel 2022?

Il crollo del PIL dello scorso anno innescato dalla pandemia Covid si farà sentire sugli assegni pensionistici nel 2022. Impatterà soltanto sulla quota calcolata con il regime contributivo ovvero sulla parte di pensione maturata dal 2012 per chi si trova nel sistema retributivo e dal 1996 per chi si trova nel sistema misto.

Progetica ha effettuato per il Messaggero delle simulazioni secondo cui la riduzione sull’assegno pensionistico netto, a partire dal 2022, andrà dall’1% al 4% circa.

Se al crollo del PIL 2020 non seguirà una ripartenza economica, il taglio dell’assegno salirà al 4% per i lavoratori di età compresa oggi tra i 40 e i 50 anni.