In merito ai solleciti per il bollo auto del 2018, questo si paga oppure è prescritto? La domanda è d’obbligo in quanto la tassa di possesso auto si prescrive in tre anni. Ovverosia, in 36 mesi calcolati a partire dall’1 gennaio dell’anno successivo al quale l’automobilista era chiamato ad effettuare il versamento.

Quindi, per i solleciti per bollo auto in generale, se passati tre anni non arriva la cartella di pagamento, allora il versamento non è più dovuto da parte dell’automobilista.

Che in tal caso può presentare il ricorso e vincere facile.

Solleciti per il bollo auto 2018, si paga o è prescritto

Detto questo, sui solleciti per il bollo auto 2018 c’è anche da dire che in alcune regioni italiane è partita una vera e propria raffica di cartelle. Proprio sulla tassa di possesso del 2018 con la data di postalizzazione tale da non far cadere le somme dovute in prescrizione. Mentre la data di arrivo delle ingiunzioni di pagamento, invece, renderebbe le stesse nulle.

E qui si apre la disputa, proprio per i solleciti per il bollo auto del 2018. In quanto in questo modo non è sicuro che gli automobilisti avrebbero ragione presentando il ricorso. In quanto la giurisprudenza in materia terrebbe in considerazione per le cartelle proprio la data di postalizzazione.

Dopo tre anni la tassa di possesso dei veicoli si paga oppure è prescritta?

Quindi, nella fattispecie, la tassa di possesso dei veicoli va pagata oppure è prescritta? La domanda è d’obbligo in quanto, in base alla data di ricezione e quindi di notifica dei solleciti per bollo auto 2018 la prescrizione c’è. Mentre non c’è considerando la data di postalizzazione. Con la conseguenza che l’automobilista che presenta il ricorso rischia la beffa. Ovverosia, pagare il dovuto ed anche le spese legali. E mentre ci sono regioni che cercano di recuperare il zona Cesarini il bollo auto, altre invece concedono la proroga del pagamento.