Lavorare da casa, complice anche la pandemia, è ormai la normalità. E così, mentre il Governo italiano si è organizzato per regolarizzare anche l’accesso e il ricorso allo smart working (nel pubblico e privato), molte aziende si stanno attrezzando per lasciare ai propri dipendenti possibilità di scelta. È questo il caso di Amazon, pronto a rivoluzionare la settimana lavorativa all’interno dei propri uffici.

Smart working, il nuovo modello Amazon

Il nuovo modello Amazon, nello specifico, punta a garantire un approccio al lavoro molto più flessibile.

Stando a quanto reso noto dal colosso dell’e-commerce, dipendenti aziendali e tecnici di tutto il mondo potranno lavorare da remoto per due giorni alla settimana. Inoltre, per un periodo di quattro settimane l’anno, gli impiegati potranno ritornare nel loro Paese di origine ricorrendo allo smart working (senza quindi dover chiedere ferie).

Un’altra novità, sempre relativa alla settimana lavorativa, è che il limite di due giorni a settimana in smart working non sarà perentorio. I dipendenti di Amazon, infatti, potranno chiedere all’azienda più ore. L’unica differenza, in questi casi, è che se lavora da remoto per più di tre giorni a settimana l’impiegato non avrà uno spazio suo all’interno dell’ufficio (postazione, scrivania etc.). Perché verrà considerato a tutti gli effetti un lavoratore a distanza.

Amazon organizza il rientro in ufficio post pandemia

Nonostante questo approccio flessibile e aperto alle varie modalità di lavoro e impiego, Amazon ha comunque fatto sapere che si sta organizzando per garantire il ritorno in ufficio dei propri dipendenti dopo la pandemia. Con l’obiettivo di garantire sicurezza e accogliere chiunque volesse tornare alla “vecchia normalità”.

“Riconosciamo che questo è un momento senza precedenti”, ha ribadito il colosso in una nota stampa. “Stiamo tutti cercando di capire come il lavoro continuerà a evolversi e cosa sarà meglio per i clienti, i nostri team e i singoli dipendenti”.

La settimana lavorativa mista, con possibilità di alternare il lavoro da remoto con quello in presenza, per ora fa parte di un programma avviato negli Stati Uniti, ma dovrebbe coinvolgere le sedi di tutto il mondo, quindi anche quelle in Italia.

I funzionari dell’azienda hanno inoltre fatto sapere che aspettano di vedere come si evolverà la situazione a settembre (se, come e quando l’emergenza sanitaria sarà rientrata del tutto) per stabilire la turnazione in ufficio e in presenza.

Di organizzare eventuali turni e la gestione dei lavoratori in smart working se ne occuperanno comunque i responsabili dei vari raparti. Il lavoratore interessato a lavorare a casa dovrà quindi presentare richiesta al proprio caposquadra e, insieme a lui, predisporre il proprio piano di lavoro.